1 gennaio 2019, un inizio dell’anno con fiamme e spari nelle campagne tra Lonato e Bedizzole. Le motivazioni? probabilmente odio razziale o un regolamento di conti. Questa è la convinzione della Procura di Brescia e dei carabinieri che stanno indagando sull’accaduto, e che intanto hanno portato all’arresto un uomo.
Le indagini dei carabinieri di Desenzano hanno cercato di ricostruire la dinamica, non si trattò di un regolamento di conti tra nomadi, bensì una “vendetta” da parte di un uomo residente in un Comune del lago di Garda verso i nomadi stessi.
Quella notte venne appiccato fuoco a due mezzi, con il rischio che chi si trovava all’interno potesse bruciare vivo. Oltretutto, l’arrestato è accusato di aver aspettato che una delle persone che si trovava nella roulotte uscisse, per sparargli.
Il colpo quella notte fu sparato, e colpì il nomade alla spalla. Gli investigatori dopo aver raccolto informazioni nella zona, non escludono anche ipotesi riguardanti l’odio razziale in virtù di alcune esternazioni che frequentemente rilasciava l’uomo.
Oltre alle informazioni, fu raccolto anche un bossolo, che è finito tra le mani del Ris di Parma. Con il proseguo delle indagini, è stata perquisita l’abitazione dell’allora sospettato, e in quell’occasione i carabinieri hanno sequestrato diversi fucili, legalmente detenuti dal proprietario, essendo un cacciatore.
Dagli accertamenti svolti dai carabinieri del Ris di Parma sul bossolo, è emerso che la cartuccia è stata esplosa da uno dei fucili dell’uomo. Il pm Carlo Pappalardo, coordinatore delle indagini, ha fatto arrestare l’uomo su cui pende l’accusa di incendio e tentato omicidio.