Il Brescia esce da San Siro con zero punti in tasca ma molti applausi. Prestazione positiva per l’undici di Corini con la squadra biancoazzurra a non avere le stesse energie di Cagliari ma a dimostrare di poterci stare in un palcoscenico come la Serie A. Vince l’ex Giampaolo senza incantare davanti ai 60 mila, il Brescia invece esce con alcune certezze ed un mercato che deve regalare qualche colpo per completare la rosa. Milan in vantaggio all’11 di gioco: Suso sguscia a Martella infortunato mettendo palla in area di rigore dove sul secondo palo Sabelli si faceva trovare impreparato alla marcatura permettendo a Calhanoglu di colpire facilmente di testa mettendo palla in fondo al sacco. Prima della ripresa del gioco Martella alzava bandiera bianca al suo posto l’esordiente Mateju. Nonostante lo svantaggio il Brescia non mollava la presa. L’occasione del pareggio capitava sui piedi di Bisoli: clamoroso l’errore sotto porta del figlio d’arte ad un metro da Donnarumma su conclusione sballata di Sabelli. Proprio Donnarumma negava la gioia del gol a Sabelli il cui tiro deviato stava per trasformarsi in gol. Nel finale di prima frazione Torregrossa, forse agganciato da Rodriguez, chiedeva un calcio di rigore che Abisso non decretava consultandosi con il VAR. Alla ripresa delle ostilità Torregrossa rimaneva negli spogliatoi per infortunio. Secondo cambio obbligato per Corini che buttava nella mischia Ayè. Il Milan continuava a mantenere il ritmo della sfida basso con il Brescia che, a differenza di Cagliari, non riusciva ad alzare i giri del motore. In alcune circostanze era l’attenzione a mancare con Spalek due volte e Donnarumma erano pescati in fuorigioco. E nel finale, ancora Brescia con Dessena vicinissimo al pareggio con Calabria a bloccare la sua volè. Joronen, migliore in campo del Brescia, sfoderava due miracoli con il palo a fermare Paquetà. Ora la pausa, al rientro l’esordio casalingo con il Bologna.