Tra le fiamme della “vecchia” che arde portandosi via, bruciando, l’inverno per fare posto alla primavera ma allo stesso tempo il togliersi di dosso le brutte cose le quali devono cedere il passo alle cose belle, è spuntata la sagoma di Matteo Salvini. Dove? Al quartiere Carmine.
Un gesto prettamente politico ad accendere la polemica sulla scelta del Gruppo De Noalter, organizzatore dell’iniziativa. Così come era accaduto in passato con il rogo del sindaco della città e quello del fantoccio di Donald Trump l’idea alla base del falò di giovedì sera non era colpire Salvini ma «bruciare il razzismo» come da slogan scelto per la serata.
E chi meglio del vicepremier e Ministro dell’Intero poteva personificare tale slogan? Attorno al falò sono state inoltre posizionate delle opere d’arte e articoli dedicati ai migranti. dai pericolosi e tragici viaggi in mare alle difficoltà nell’ottenimento dei permessi di soggiorno.
Purtroppo il messaggio passato tra le centinaia di persone e soprattutto bambini è stato «bruciano Salvini». Tra i commenti politici più duri c’è stato quello di Fabio Rofli ma in molti si sono espressi contro all’idea attuata nel quartiere Carmine.