Dopo quattro giorni di confronti, interviste, proposte concrete, sempre con lo sguardo rivolto al futuro del Paese, si è chiuso questo pomeriggio “Como Lake2024 – The Great Challenge”, l’expo-congress internazionale su innovazione e digitale, organizzato da Micromegas a Villa Erba, a Cernobbio. Reti, digitale, infrastrutture, e avanzamento tecnologico sono alcuni dei macro temi su cui si sono confrontati gli oltre 210 speaker provenienti da tutto il mondo, in rappresentanza di governi, parlamenti, Commissione europea, autorità regolatorie, organismi e agenzie internazionali, aziende, università, esperti, consumatori e media. I ministri, come Paolo Zangrillo, Gilberto Pichetto Fratin, Anna Maria Bernini e Andrea Abodi, fra gli altri, hanno delineato le strategie del governo per vincere la sfida dell’innovazione tecnologica, della digitalizzazione e dell’Intelligenza artificiale. Tante le ricette, con due tratti comuni: consapevolezza, quella che devono avere cittadini e utenti, e formazione e competenze per gli operatori del settore. Linee guida, queste come altre, condivise dai tanti top manager nazionali ed internazionali che si sono alternati sul palco di Cernobbio e che in coro hanno rimarcato la necessità di investimenti, materiali ma anche culturali, per poter competere con i grandi “campioni” internazionali. Perché la competizione sulle nuove tecnologie – questo quanto emerso – non è più solo all’interno dei confini europei.
“La tecnologia corre e scandisce il passo del cambiamento: a Comolake2024 ci si confronta su questo e sui contesti sociali e normativi che scandiscono il nostro vivere quotidiano. La Conferenza vuole contribuire a leggere il presente per costruire il futuro”, ha voluto sottolineare Raffaele Barberio, ideatore e direttore di Como Lake 2024. A chiudere i lavori, così come era stato ad aprirli, è salito sul palco il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’innovazione, Alessio Butti, che ha scattato una fotografia degli spunti emersi dalla quarta edizione del convegno, destinato a ripetersi anche in futuro. “Abbiamo organizzato sette sessioni – ha rimarcato dal palco – su questioni assolutamente strategiche, perché il tema della tecnologia, dell’intelligenza artificiale e dell’innovazione, è assolutamente trasversale ad ogni tipo di altro settore strategico e tutti i settori devono essere interoperabili grazie all’innovazione”. Di certo “dobbiamo imparare a difenderci, dobbiamo adottare politiche di cybersicurezza che siano le più trasversali e interoperabili possibili perché co lo chiede il sistema, ce lo chiede ovviamente la difesa di questo sistema”, ha concluso.
Poco prima del sottosegretario, a sorpresa, era arrivato anche un ulteriore saluto istituzionale, quello del presidente del Senato Ignazio La Russa che, nel complimentarsi con gli organizzatori, ha sottolineato come in questi giorni di lavoro si sia parlato di “un futuro umano, nel quale siamo noi a decidere quando, come e dove farci aiutare dalla tecnologia a differenza è tutta qui: non è la tecnologia che deve determinare ogni atto della nostra vita siamo. Dobbiamo capire come governarla, come governare intelligenza artificiale e come utilizzare la digitalizzazione”, ha sottolineato la seconda carica dello Stato. Nel corso della giornata, in particolare, si è discusso di come la tecnologia possa entrare nel mondo della Pubblica amministrazione, vista anche la presenza del ministro Zangrillo. “L’innovazione tecnologica e la digitalizzazione – ha sottolineato – offrono la possibilità di lavorare per ripensare i nostri processi per renderli sempre più a disposizione dei cittadini”. In questo per ringiovanire la macchina amministrativa e dotarla di competenze digitali “abbiamo bisogno di nuove generazioni e quindi dobbiamo lavorare per rendere la nostra organizzazione attrattiva. Abbiamo bisogno di giovani”.
A sottolineare l’importanza delle nuove tecnologie, ed in particolare dell’intelligenza artificiale per la Pubblica amministrazione, è stato l’amministratore delegato di Fastweb, Walter Renna, convinto che si tratti di “una grande occasione, una grande rivoluzione, soprattutto per la pubblica amministrazione: è una grande opportunità perché lavora su due fronti, da un lato – ha chiarito – aumenta l’efficacia dei servizi pubblici e dall’altro ne aumenta anche l’efficienza e ci sono poche tecnologie che ti permettono di mettere insieme questi due aspetti”. Ma questo non vuol dire che non vada “governata”. Ora, puntando i riflettori sulla formazione e sul ricambio generazionale, “dobbiamo decidere cosa vogliamo fare: se continuare a importare innovazione e perdere il controllo oppure, davvero, provare a spingere il più possibile l’innovazione in Italia e mantenere in Italia i talenti e il controllo pieno di questa tecnologia”, ha concluso Renna.