Il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo si avvicina ai 60 anni e presenta “Novecento Suite”, un programma biennale che andrà in scena dal 19 aprile al 18 giugno, sfociando poi nel 2023, anno della Capitale della cultura.
La programmazione 2002 è tutta dedicata al periodo compreso tra la fine della Prima Guerra Mondiale e l’inizio della Seconda, con un viaggio che avrà come protagonisti alcuni dei più grandi musicisti del secolo scorso: da Ravel a Rachmainov, da Debussy a Gershwin, senza dimenticare Stravinskij e molti altri.
“Un ventennio di straordinaria freschezza musicale – lo definisce il direttore artistico Pier Carlo Orizio, – nel quale sembra che la musica reagisca alle macerie lasciate dalla Grande Guerra con particolare vitalità, attingendo a piena mani dal jazz, dalla musica da ballo più in voga nel periodo e, curiosamente, dal passato”.
Il concerto inaugurale della 59° edizione del festival – la miglior occasione per ricordare i 100 anni della nascita del suo fondatore, Agostino Orizio – sarà a Brescia il 19 aprile e a Bergamo il 20.
I primi due concerti sono pensati come omaggi al Grande Maestro: il 19 aprile, Martha Argerich ricorderà al Teatro Grande il maestro Agostino insieme ai giovani della Filarmonica diretti dal figlio, Pier Carlo Orizio.
Il giorno seguente, invece, al Teatro Donizetti di Bergamo si esibirà Arcadi Volodos, pianista molto apprezzato da Agostino Orizio, che lo volle nell’edizione del 2002.
Particolarmente attesi sono Hélène Grimaud, per anni pupilla di Claudio Abbado, Lucas Debargue, Grigory Sokolov, che porterà nelle due città un programma dedicato a Beethoven e Schumann. Saranno anche presenti François-Joël Thoiller, impegnato in un “tutto Gershwin” e l’esordio di alcuni tre giovani pianisti: Alexander Gadjiev, Ying Li e Josef Mossali.
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