Ancora un podio, ancora una soddisfazione, ancora la gioia di raggiungere il tanto ambito e desiderato traguardo del Lago Rosa. Alessandro Botturi ha chiuso la sua quarta Africa Eco Race secondo assoluto: dopo le due vittorie nel 2019 e nel 2020, e il secondo nella classe bicilindrici del 2022, il campione di Lumezzane assaggia di nuovo il piacere del podio assoluto, accanto al suo compagno di squadra, Pol Tarres.
Il Ténéré World Raid Team piazza le sue due Yamaha sul podio, in seconda e terza posizione al termine di una battaglia esaltante che si è combattuta durante tutti i dodici giorni di gara, senza esclusione di colpi. Un giorno dopo l’altro, oltre 6000 chilometri di percorso fatto di piste, sassi, tantissimi, e sabbia, oltre alle splendide dune della Mauritania ma anche del Marocco.
Il ritmo impresso dai due alfieri su Ténéré 700 insieme ai loro principali avversari è stato altissimo fin da subito e il limite di velocità imposto a tutti i partecipanti moto di 150 km/h ha sicuramente tarpato le ali a veicoli che possono raggiungere tranquillamente velocità molto più elevate: “Ma questi sono i regolamenti e bisogna rispettarli – conferma un Alessandro Botturi sorridente sul traguardo – e devo dire che in diverse occasioni abbiamo fatto suonare la nostra strumentazione”.
Quando infatti ci si avvicina al limite stabilito la strumentazione di sicurezza montata su ogni veicolo di corsa avvisa con un sonoro bip che si sta per passare il limite, incappando in una penalità, e ci sono state speciali in cui il bip ha trapanato le orecchie dei concorrenti.
“Sono contento – esclama Botturi appena esce dall’ultima speciale, ancora in suolo mauritano. – Molte persone potrebbero pensare che sono triste, o deluso per il secondo posto, ma io invece so che ho fatto un ottimo lavoro e ho ottenuto un bel risultato. Ho dimostrato a tutti quanto valgono le nostre Ténéré, cosa possiamo fare in gara e ho sostenuto il ritmo elevatissimo che abbiamo imposto fin dal principio”.
Con medie che superavano i 125 km/h i primi tre piloti hanno creato un bel buco alle loro spalle e alla fine la 15esima Edizione dell’Africa Race ha vissuto sulla battaglia delle tre bicilindriche.
“Nella sabbia abbiamo fatto fatica – ammette il Bottu – e quando la moto si corica da un lato, oppure cadi, per tirarla su fai una bella fatica, specie con il caldo degli ultimi giorni, ma è stato comunque divertente e abbiamo dato del gran gas, sempre”. Con Pol Tarres al suo fianco ancora una volta Botturi ha dimostrato la sua potenza e soprattutto la sua familiarità con un deserto che sembra non avere più segreti per il bresciano.
“La gara è stata come sempre bellissima, e la navigazione ci ha messo a dura prova tutti i giorni, anche nell’ultima speciale. Siamo sempre stati concentrati e sbagliare un wpt poteva essere fatale ai fini della classifica. Peccato per l’eccesso di velocità proprio verso fine gara: ho commesso un errore, lo so e lo riconosco, ma non mi era mai accaduto prima. Quei sei minuti ovviamente sono pesati molto sulla classifica finale, e chissà, senza quelli fino all’ultimo ce la saremmo potuti davvero giocare”. Ma se la sono comunque giocata lui e Jacopo Cerutti, fino all’ultimo metro e tutti gli appassionati non smetteranno mai di ringraziarli per le emozioni.