Dopo la grande gioia, c’è il ritorno alla normalità. Ma è una normalità tanto diversa da quella di prima. Oggi l’olimpionica Alice D’Amato è tornata nella sua Brescia, dove ha vissuto metà della sua vita dopo l’arrivo giovanssima da Genova per inseguire un grande sogno. Ora quel sogno lo ha raggiunto, è oro olimpico alla trave e argento nella ginnastica a squadre. L’obiettivo è però già puntato sul futuro e anche su Los Angeles 2028 dove spera di poter lottare con a fianco sua sorella Asia.
“Non spero, vorrei proprio – dice Alice a Èlive – Vorrei cercare di portarmela dietro perché è giusto anche che lei si prenda le soddisfazioni che non è riuscita a prendersi in questi anni da infortunata”.
Infatti Asia ha patito la rottura del crociato tre mesi fa. Anche lei però non demorde, gioisce per i successi delle compagne e guarda avanti: “Sicuramente il mio obiettivo sarà Los Angeles 2028, però in primis sto cercando di vedere giorno per giorno, di rimettermi bene con il ginocchio, si star bene sia di testa che fisicamente che è la cosa più importante”.
Alice, ancora un po’ incredula per quanto accaduto a Parigi, ci parla delle défaillance delle sue avversarie più che dei propri meriti. Meriti però lampanti, perché quella medaglia se l’è guadagnata eccome.
“Io comunque credo di aver fatto l’esercizio più bello della mia vita in quell’attrezzo – ci dice sorridendo – Certo me lo sono guadagnato perché in quel momento andava dimostrato quello che bisognava fare e io l’ho fatto”.