È stato fatto brillare attorno alle 13 lo zainetto abbandonato nei pressi della Polgai di Brescia che ha fatto scattare un’allarme bomba. Il personale specializzato ha neutralizzato la sospetta minaccia in tutta sicurezza attraverso un getto d’acqua ad alta pressione. All’interno pare che gli artificieri abbiano ritrovato un sasso. Rimane ora da capire se si sia trattata di una banale (quanto strana) dimenticanza, o di un atto intimidatorio.
In ogni caso sono state un paio d’ore concitate in via Veneto da quando, attorno alle 11, è stata segnalata alla Questura la presenza dello zainetto davanti alla Polgai, la scuola di polizia giudiziaria, amministrativa e investigativa della Polizia di Stato.
Un timore basato anche sul precedente del 18 dicembre 2015, quando un ordigno fu fatto deflagrare proprio all’ingresso della scuola senza fortunatamente causare vittime o feriti.
Proprio un mese fa, il 4 ottobre, la Polizia aveva annunciato l’identificazione del preusunto attentatore che già si trovava in carcere. Il suo profilo era da inserirsi in un contesto anarco-insurrezionalista più ampio che puntava a indebolire istituzioni e forze dell’ordine, con una vasta operazione terroristica diffusa chiamata “Dicembre nero”.
Ovviamente le forze dell’ordine hanno interdetto l’intera zona, transennando l’area di via Veneto in attesa che la natura dello zaino venisse stabilita con certezza. Poco dopo le 13 il botto, udito chiaramente nelle vicinanze, e la fine dell’allerta.