Informazione e provvedimenti. Questo chiedono a gran voce gli attivisti di “Basta veleni” alla luce si una situazione dell’aria a Brescia che definiscono oltre l’allerta. Che lo smog in questi giorni ci sia lo hanno certificato anche le istituzioni, visto che a seguito degli sforamenti di Pm10 sono state attivate le misure di primo livello. Secondo Basta veleni però, questo non può bastare.

Innanzi tutto il gruppo chiede più informazione da parte delle istituzioni e in particolare dall’Amministrazione comunale: “Il Comune non ha un piano A, ha solo il piano C che è quello della fortuna nella speranza che ci pensino pioggia o vento – ci dice Maurizio Bresciani – C’è però anche un piano B che è quello di informare la cittadinanza”.

Secondo Basta veleni infatti, l’Amministrazione cittadina avrebbe il compito di avvisare i cittadini su quale sia l’attuale situazione dell’aria, incentivando ad esempio l’utilizzo dei mezzi pubblici e invitando anziani, bambini e fragili a non uscire troppo di casa. Stesso discorso per chi pratica attività sportiva all’aperto.

“questa informazione la fanno tutti i Sindaci d’Italia – aggiunge – Il fatto di non voler informare è come un atteggiamento omertoso per nascondere le proprie responsabilità. È un atto gravissimo”.

Stando agli ultimi dati disponibili, gli sforamenti per quanto riguarda il Pm10 sono costanti e abbondanti ormai da giorni. Dal 14 febbraio a oggi la quasi totalità delle centraline dell’agglomerato di Brescia è oltre la soglia di 50μg/mc. Di questo passo raggiungeremo senza difficoltà anche quest’anno il limite massimo dei 35 giorni di esubero.

Basti pensare che la centraliana del Broletto in meno di due mesi ha registrato 15 giorni oltre la soglia, quella del Sereno 19, quella di via Tartaglia 18 e quella di Rezzato addirittura 26. In quest’ultimo caso l’associazione si dice sicura che sia il caso peggiore a livello nazionale.

QUI I DATI UFFICIALI DELLE CENTRALINE PER IL PM10