Anche la Provincia di Brescia tra le pubbliche amministrazioni truffate
C’è anche la Provincia di Brescia tra gli enti truffati nel meccanismo del Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione. Personale dell’Agenzia delle entrate e militari della Gdf di Milano hanno scoperto un giro di fatture false per 30 milioni di euro che coinvolgeva anche imprese, italiane ed europee, fornitrici di varie Pubbliche amministrazioni. L’attività di indagine ha preso le mosse da controlli mirati dell’Agenzia delle entrate nei confronti di imprese abilitate al Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione nel settore della fornitura di carta e prodotti per ufficio. Si tratta di società che rifornivano, soprattutto, diverse Amministrazioni pubbliche, tra cui la Guardia di Finanza di Milano, varie Aziende Sanitarie Locali, alcuni Comuni lombardi e piemontesi e la stessa Agenzia delle entrate. In particolare, tra gli uffici della pubblica amministrazione che hanno comprato, «in buona fede e tramite il portale Mepa», carta e prodotti per ufficio dalle aziende coinvolte nella maxi frode fiscale, figurano oltre alla Provincia di Brescia anche il Comune di Torino, il Comune di Bergamo, il Comune di Legnano, il Comune di Asti, le Asl di Sanremo, Genova 3, Torino 3, Torino 4, Vercelli, Asti, Mantova e Alessandria, oltre alle aziende ospedaliere di Novara e Alessandria e al Policlinico Umberto I di Roma. Dalle imputazioni tutte per reati tributari, come le false fatturazioni per operazioni inesistenti, emergono poi anche i nomi delle aziende coinvolte, come la Opid srl, la Etos srl, la Ludi srl, la Valsecchi Giovanni srl, la Rotomar srl
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