È stato annullato il maxi-sequestro da 141 milioni (fra beni mobili e immobili) disposto nell’agosto dello scorso anno nei confronti di Lanfranco Cirillo, meglio noto con l’epiteto di “architetto di Putin”. La decisione è arrivata dalla Cassazione a pochi giorni dall’inizio del processo a suo carico previsto per il 23 febbraio nel tribunale di Brescia. Le accuse sono di esterovestizione, autoriciclaggio e contrabbando.
Già nel marzo 2022 Cirillo era stato indagato dalla Procura cittadina per evasione fiscale. Secondo gli inquirenti infatti, tra il 2013 e il 2019, Cirillo non avrebbe dichiarato all’Agenzia delle entrate circa 50 milioni di euro.
Ad agosto la svolta con il sequestro operato dalla Guardia di Finanza di Brescia. L’alto tenore di vita dell’architetto-armatore, che si godeva sfarzose abitazioni, un elicottero, yacht, quadri di artisti del calibro di Picasso e Fontana, oltre che gioielli e denaro (contante e in banca) in gran quantità, era stato considerato dalla Finanza del tutto sproporzionato rispetto a quanto dichiarato.