Non è certo una novità, anzi. È l’ennesimo grido d’allarme che non riguarda solo Brescia, ma che la tocca in uno dei punti più dolenti: la situazione di Canton Mombello. A lanciarlo è ancora una volta l’associazione Antigone per i diritti e le garanzie del sistema penale.
In Italia il tasso di affollamento è superiore al 130%, ma in 56 istituti penitenziari, oltre un quarto di quelli presenti in Italia, il tasso è oltre il 150% con punte di oltre il 200%.
Gli infelici primati sono per il carcere di San Vittore (227,3%) e a ruota il circondariale bresciano di Canton Mombello con un sovraffollamento pari al 207,1%. Basti pensare che all’inizio di maggio, il Nerio Fischione contava 379 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 189 posti, anche se è tollerabile una capienza di 291 persone.
Sono molte le proposte dell’associazione per migliorare il sistema carcerario italiano. Citiamo ad esempio aumentare a 75 giorni la liberazione anticipata per semestre, ritirare il pacchetto sicurezza attualmente in approvazione, riaprire le celle durante il giorno, permettere telefonate quotidiane e consentire, con le dovute cautele, l’accesso a internet.
Le 15 proposte di Antigone
- Ritirare il pacchetto sicurezza (in via di approvazione) che introduce nuove fattispecie di reato tra cui quello di rivolta penitenziaria (che sanziona fino a 8 anni anche tre persone che con resistenza passiva e non violenta disobbediscono a un ordine dell’autorità) e che vuole far scontare in carcere la pena alle donne in stato di gravidanza o con un bimbo di età inferiore ad 1 anno.
- Aumentare a 75 giorni la liberazione anticipata per semestre.
- Approvare misure che consentano telefonate quotidiane.
- Dotare tutte le celle di tutti gli istituti di ventilatori o aria condizionata e frigoriferi, quanto meno di sezione.
- Ritornare dal sistema a celle chiuse a celle aperte durante il giorno.
- Modernizzare la vita penitenziaria attraverso la possibilità di collegarsi, con le dovute cautele, alla rete.
- Assumere 1000 giovani mediatori culturali e 1000 giovani educatori e assistenti sociali; anche la polizia penitenziaria ha bisogno di un supporto, non potendosi sostituire a queste figure professionali.
- Favorire la presenza del volontariato nei mesi estivi riempiendo in queste settimane di vita le carceri;
- Moltiplicare la presenza di psichiatri, etno-psichiatri e medici.
- Chiedere ai direttori di convocare consigli di disciplina allargati e introdurre la possibilità di concedere l’applicazione di misure alternative come premi.
- Prevedere che si possa entrare in carcere solo se è assicurato lo spazio minimo vitale.
- Far trascorrere la notte ai semiliberi fuori dal carcere.
- Chiudere le sezioni di isolamento
- Trasformare le sezioni nuovi giunti in sezioni di alta e qualificata accoglienza
- Formare nuclei di poliziotti ed educatori e medici capaci di gestire collegialmente i casi difficili in modo da evitare che degenerino.