Ieri sera, non senza polemiche, è stato approvato in Consiglio dei Ministri il cosiddetto decreto riaperture con le misure che ci accompagneranno da qui a luglio e il tanto atteso calendario delle riaperture. Nodo del contendere una restrizione che non è stata variata: il coprifuoco dalle 22 alle 5, una misura che ha fatto astenere i leghisti al momento del voto.
Tutto comfermato quindi il contenuto della bozza circolata nelle scorse ore: a partire da lunedì in zona gialla (che fa il suo ritorno) riapre il settore della ristorazione, anche a cena, rigorosamente all’aperto. Riaprono poi al pubblico in zona gialla cinema, teatri, sale concerto, live club. È necessario che ci siano posti a sedere preassegnati e una distanza di un metro l’uno dall’altro. La capienza massima consentita è del 50 per cento di quella massima autorizzata e comunque non superiore a 500 spettatori al chiuso e mille all’aperto.
Sempre da lunedì tornerà possibile praticare qualsiasi attività sportiva, anche di contatto. Bisognerà aspettare invece il 15 maggio per le piscine all’aperto e il primo giugno per le palestre. Sempre per quanto riguarda lo sport, stadi e palazzetti non riapriranno i battenti fino al primo giugno.
Come sappiamo la scuola torna in presenza: percentuale garantita in zona rossa dal 50% al 75%, in zona gialla e arancione dal 70 al 100 per cento. Nelle università dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgono prioritariamente in presenza. Nelle zone rosse si raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno.
Una novità arriva dal punto di vista delle visite: sempre dal 26 aprile e fino al 15 giugno, in zona gialla e arancione, è possibile andare a trovare amici o parenti in una abitazione privata (diversa dalla propria) in quattro persone al posto di due.