Ennesimo terremoto per l’amministrazione pubblica bresciana. Questa mattina il sindaco di Cimbergo Gianbettino Polonioli, un consigliere comunale, la responsabile dell’ufficio tecnico e due imprenditori locali sono stati posti agli arresti domiciliari.
Nel filone dell’inchiesta aperta per gravi irregolarità nella gestione delle gare di appalto e dell’assegnazione dei lavori di tre distinte opere pubbliche sarebbero finite 27 persone. Dieci gli indagati, tutti professionisti nel settore dell’edilizia, ritenuti responsabili di aver falsato o simulato la partecipazione a gare d’appalto: per l’oro è scattato l’obbligo di firma.
Una indagine condotta dai Carabinieri della Compagnia di Breno, che questa mattina hanno dato esecuzione all’ordinanza emessa dal gip su richiesta della Procura di Brescia, che indaga per i reati di turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
Tre sono gli appalti pubblici incriminati: uno inerente alla riqualificazione energetica dell’edificio comunale e due relativi alla messa in sicurezza del torrente Varecola Figna per un totale di circa 1,5 milioni di euro.
Inoltre l’attenzione della magistratura è stata rivolta alle aggiudicazioni dei lavori con ribassi giudicati irrisori, l’anomala e immediata saturazione dei posti dopo la pubblicazione dei bandi, non dando così la possibilità ad altre aziende di avanzare la loro candidatura, oltre alla presentazione da parte delle ditte ritenute compiacenti di offerte inadeguate o irregolari, con il fine di farsi escludere dall’iter a vantaggio dell’imprenditore cui erano stati riservati i lavori.