L’appello, a 48 ore dall’appuntamento organizzato da “Brescia ai bresciani” arriva da decine di associazioni antifasciste a Prefetto e Questore di Brescia.

“Nei giorni scorsi – si legge nella nota inviata In Questura e Prefettura- siamo venuti a conoscenza che le persone che hanno indetto la manifestazione il giorno 13 dicembre richiamando parole e gesti riferiti al fascismo ha indetto una nuova riunione per il giorno
28 dicembre presso un locale in una piazza centrale della città invitando ad essere presenti gli stessi partecipanti della citata manifestazione.”

“INIZIATIVA PROVOCATORIA”

“Inoltre – prosegue la nota – hanno di nuovo deriso il ruolo della città nella Resistenza e rispetto ai temi dell’accoglienza e dell’inclusione.

“Tutto ciò è evidentemente provocatorio e inaccettabile e presuppone una risposta ferma anche per le ricadute che questi comportamenti anticostituzionali possono provocare in termini di eventuali emulazioni peraltro già accadute in provincia nei confronti del luoghi dedicati ai partigiani”.

“La città e la provincia” – esplicita la nota firmata da decine di associazioni antifasciste – “hanno risposto assieme alle istituzioni in modo democratico e civile il giorno 20 dicembre alle uscite fasciste e razziste che sono state espresse nella manifestazione neofascista del
giorno 13, ora la città e la provincia si trovano ad affrontare un ulteriore elemento di provocazione mascherato perché sembra svolgersi in un luogo privato ma del tutto chiaro nei suoi intenti pubblici contrari alle pratiche democratiche e non rispettosi della nostra Costituzione.

LA RICHIESTA: “NO ALLA MANIFESTAZIONE”


“Chiediamo pertanto – conclude la nota – che non possa svolgersi una manifestazione che a distanza di pochi giorni ha di nuovo lo scopo di amplificare le tesi fasciste e razziste già espresse a più riprese nella nostra città e che
non è accettabile che sia usato come paravento un locale pubblico che si sta assumendo una
responsabilità non marginale in questa e altre occasioni.
Manteniamo come sempre una pratica democratica e civile ma siamo altrettanto determinati nella nostra richiesta che rappresenta la comunità democratica della città e della provincia”.

LE PRIME ADESIONI ALLA RICHIESTA DI FERMARE LA MANIFESTAZIONE

Prime adesioni – Anpi Brescia – Fiamme Verdi Brescia – Acli Bresciane – Cgil Brescia – Cgil
Vallecamonica Sebino – Cisl Brescia – Uil Brescia – Sinistra Italiana federazione di Brescia – Partito Socialista Italiano Brescia – Rifondazione Comunista – Movimento 5S – Possibile – Coordinamento bresciano contro la guerra per la pace e il disarmo Coordinamento Enti Locali Pace e cooperazione internazionale – Associazione Compagno è il mondo – Circolo Lavoratori Iseo – Casa del Popolo Arci Cremlino Borgo S. Giacomo – Collettivo Linea Rossa – Associazione nazionale Amicizia Italia/Cuba Bassa Bresciana – Al lavoro con Brescia per Laura Castelletti Sindaca – Osservatorio
Democratico sulle Nuove Destre – Coro clandestino – Anpi Borgo S. Giacomo/ Verola – Anpi Bassa Valle Sabbia – Anpi Vallecamonica – Anpi Lovere – Gavardo in movimento – Associazione culturale La Rosa e la Spina – Rosa Vitale Sindaca di Rodengo Saiano – Santino Maffessoni assessore Rodengo
Saiano – Libertà e Giustizia – Udu Studenti per – Gruppo studentesco A.G.O – Aned Brescia – Brescia per Mediterranea – Associazione Oltre il Ponte – Miriam Cominelli consigliera regionale PD – Adelaide Baldo – Cristina Baldo – Claudio Bragaglio.