Pronti, si parte. Inizia ufficialmente la stagione dell’Atlantide Pallavolo Brescia con il primo allenamento nel palazzetto di Caionvico davanti a un manipolo di tifosi che hanno voluto salutare il ritorno dei Tucani.
Gli atleti veterani hanno dato il benvenuto alle new entry della rosa bresciana, prima di iniziare insieme la preparazione atletica seguendo le indicazioni del rodato staff tecnico Zambonardi – Iervolino – Scatoli. L’esordio stagionale è previsto per il prossimo 10 ottobre contro Ortona e anche se il tempo sembra tanto, non è proprio così e quindi bisogna sfruttarlo nel modo migliore.
Il ritmo di lavoro sarà quindi incalzante e distribuito tra pesi, sedute tecniche e allenamenti sulla sabbia dell’Arena Beach di Cellatica che consentiranno ai quindici biancazzurri di farsi trovare pronti alla prima battuta.
Le prime voci raccolte sul parquet sono quelle dei nuovi (e omonimi) innesti, Patriarca e Giannotti: “Ripetere i risultati delle ultime due annate di Brescia sarà difficile, soprattutto con un campionato livellato come quello che ci aspetta – attacca il centrale – Io parto con i piedi per terra e l’umiltà che serve a pensare partita dopo partita, senza pormi né obbiettivi, né limiti, in questo momento. Inizio questa stagione con emozione, perché qui a Brescia ritrovo Mimmo Iervolino come assistente allenatore: era l’idolo della squadra della mia città natale (Agnone), quando iniziai a giocare io”.
L’opposto padovano sa che la sua è un’eredità ancor più pesante: “Farò il possibile per non far rimpiangere Bisi e mi preparo alla sfida sfruttando il gruppo che ho a disposizione. Arrivo da una categoria inferiore, vero, ma metterò tutto il mio impegno nel lavoro necessario a colmare il divario”.
L’ultima parola spetta a capitan Simone Tiberti: “Ripartiamo con il solito spirito, quello che anno dopo anno ci ha permesso di fare sempre qualcosa in più. E oggi non possiamo certo nasconderci dietro ad obiettivi risicati: vogliamo almeno confermare quanto di buono fatto sin qui, anche se poi i risultati in questa A2 restano difficili da prevedere. La squadra, pur con qualche modifica, ha mantenuto la sua ossatura, con giocatori comunque esperti che conoscono bene la categoria. Si tratta di oliare certi meccanismi, innescare alcuni automatismi e riprendere dalle cose buone messe in campo nel finale della stagione passata”.