“Calderoli fa il contrario di quello che ci sarebbe bisogno di fare: pensa di dare più funzioni alle regioni quando noi invece dobbiamo darle ai comuni”.
Le parole sono di Alessandro Alfieri, senatore del Pd, al nostro giornale, al termine del suo intervento nel ridotto della Camera di Commercio dove il Partito Democratico lombardo ha riunito gli esponenti del Pd piemontese e veneto.
L’obiettivo della giornata, organizzata dal Pd Lombardia e da Emilio Del Bono, è stato quello di delineare una proposta concreta in risposta alla proposta sull’Autonomia Differenziata firmata da Roberto Calderoli.

ALESSANDRO ALFIERI E MICHELE ZANARDI A ÈLIVE

PD, UNA “LEGGE COOPERATIVA DI AUTONOMIA”

“Una legge cooperativa di autonomia” – ha sottolineato Michele Zanardi, segretario provinciale del Partito Democratico -. “Siamo contrati alla proposta Calderoli, – ha aggiunto – siamo contrari ad un’Italia divisa e crediamo che ci siano tutte le condizioni per costruire un’autonomia che sappia tenere insieme la coesione e lo sviluppo del territorio.”

VOTATO IL DOCUMENTO DI PD LOMBARDIA, PIEMONTE E VENETO

Nel corso dell’assemblea è stato votato il documento che costituisce la proposta del Partito democratico di Lombardia, Piemonte e Veneto, per un modello di autonomia cooperativa che prevede il rafforzamento della rappresentanza delle autonomie locali in Parlamento e la modifica dell’articolo 117 della Costituzione per garantire sotto la competenza statale materie cruciali come energia e istruzione, istituendo di una commissione tecnica per gestire le risorse regionali in modo trasparente e coordinato.

“Proponiamo un modello di autonomia cooperativa – ha detto Silvia Roggiani, segretaria regionale Pd Lombardia, concludendo i lavori dell’Assemblea – che mette al centro i Comuni e i diritti dei cittadini. Non c’è un nord contro un sud. Oggi qui in questa assemblea c’è un nord che decide di assumersi non solo un protagonismo ma anche una responsabilità per unire il paese, portarlo in Europa e fare da ponte con il Mediterraneo”.

“La nostra visione di autonomia – ha aggiunto la Segretaria Regionale lombarda – non guarda a Pontida ma all’Europa perché, con gli attuali conflitti a livello internazionale, è lì che dobbiamo guardare se vogliamo che le nostre regioni e il nostro paese tornino a essere e ad avere un ruolo forte. Se passasse la legge Calderoli – sottolinea – l’Italia diventerebbe irrilevante in Europa e incapace di affrontare le sfide globali. Di fronte a una destra che parla alla paura e alla rabbia delle persone, noi vogliamo parlare, anche con questa nostra proposta, al cuore, ai bisogni, alle aspirazioni delle persone. Deve essere chiaro a tutti che la parola LEP non è un acronimo grigio e burocratico ma riguarda i diritti delle persone, riguarda i servizi come le mense, la scuola, il trasporto pubblico locale e la vita quotidiana. È questa la sfida che è al centro della nostra proposta e del nostro documento”.