Nella giornata di ieri un barcario è stato aggredito da un cliente della filiale in cui lavora in Val Sabbia mentre si trovava all’esterno dell’ufficio durante la pausa pranzo.
L’accusa del cliente: il mancato svolgimento di un servizio che per la banca era impossibile erogare in coerenza con le normative vigenti, ovvero il rispetto delle disposizioni contenute nelle comunicazioni interne alla banca in tema di ordinaria operatività.
“A volte la realtà supera l’immaginazione – ha dichiarato Giuseppe Cassella, coordinatore First Cisl Gruppo Ubi – mai avrei pensato di dover assistere a una vicenda di questa gravità. In questo particolare momento, trovare le parole per esprimere solidarietà al collega è un
esercizio non facile, forse perché non ci sono sufficienti parole per raffigurare l’accaduto. Come First Cisl, rafforzeremo ulteriormente la nostra azione nei confronti della banca perché le mancanze organizzative non ricadano sui colleghi, che operano senza soluzione di
continuità anche in tempi di covid-19 al solo scopo di assicurare un ‘servizio essenziale’, per la continuità economica delle persone, delle loro famiglie e delle aziende, con sacrifico e professionalità”.
A queste parole hanno fatto eco quelle di Alberto Pluda, segretario provinciale della Cisl: “L’aggressione ad un bancario avvenuta ieri in Valle Sabbia da parte di un cliente che pretendeva un servizio che per la banca era impossibile erogare, ha risvolti davvero preoccupanti: prima l’arroganza di chi se ne infischia delle regole, poi l’aggressione verbale, infine l’agguato e la violenza fisica. L’autore è stato denunciato e la First Cisl assicurerà al proprio iscritto la tutela legale di cui avrà bisogno. Ma è intollerabile che siano i lavoratori a fare le spese del clima teso creato dallo scollamento temporale tra l’annuncio di provvedimenti a sostegno dell’economia e i tempi tecnici per la loro traduzione in concreto”.