Intervenuto nell’ambito del webinar intitolato “Sport & Coronavirus: ripresa e problematiche”, promosso dal Nordival Rugby Rovato 1976, Vincenzo Esposito, coach della Germani Basket Brescia, ha esposto il suo punto di vista sulla situazione attuale: “Quando riprenderà l’attività agonistica, cambieranno le modalità di lavoro a cui eravamo abituati. Per questo sarà fondamentale la pianificazione e la cura di tutti gli aspetti organizzativi. Una delle questioni fondamentali riguarda la possibilità di giocare a porte aperte o la necessità di giocare senza pubblico – le parole del coach campano -. Si tratta di una discussione che tiene banco in questo periodo, sia Federazione che in Lega. Sarà un fattore di cui tenere conto, non solo dal punto di vista economico. Giocare a porte chiuse, infatti, cambia la qualità del gioco, oltre che a livello di stimoli e concentrazione. All’inizio del mese di marzo abbiamo vissuto l’esperienza di giocare una gara a porte chiuse, quella con la Reyer Venezia, che avrebbe potuto darci la qualificazione ai quarti di finale di EuroCup – prosegue Esposito -.
Al di là della mancanza della spinta dei tifosi, che resta un fattore molto importante, le cose sono completamente diverse anche dal punto di vista tecnico. Giocare a porte chiuse potrebbe essere un fattore con il quale dovremo abituarci a convivere per un po’ e che cambierà l’aspetto tecnico del gioco”.
Riguardo l’importanza dell’aspetto emotivo dopo situazioni come quelle appena vissute: “Gli atleti sono dei professionisti, non credo che ci sarà alcuna perdita di stimoli – spiega l’allenatore della Germani -. Durante il periodo di stop, abbiamo avuto la possibilità di tenere viva la condizione fisica degli atleti grazie all’operato dei nostri preparatori atletici e, anche per questo, l’aspetto fisico della ripresa non mi preoccupa. Ciò che cambierà tantissimo, invece, saranno le modalità di lavoro – prosegue Esposito -: bisognerà seguire un protocollo, sarà necessario seguire determinate condizioni, ci saranno tempistiche da rispettare negli allenamenti, durante i quali sarà più difficile tenere alta la concentrazione e la qualità del lavoro. Sono più preoccupato degli aspetti mentali, emotivi e organizzativi che degli aspetti tecnici e fisici”.