L’amministratore si era scelto il nickname VladimirPutin, il moderatore quello di EmmanuelMacron.
Il blackmaket si chiamava “Berlusconi market”. Tutti nomi di politici avevano scelto per commerciare nel web criptato prodotti allegali con oltre 100 mila annunci. In vendita armi, droga, documenti falsi nazionali ed internazionali.
Berlusconi Market si presentava come un vero e proprio mercato on-line in cui i numerosi venditori pubblicizzavano e proponevano merci e servizi illegali.
Dal gennaio 2019, Berlusconi Market ha rappresentato il più importante mercato del Dark Web, sia per quantità di oggetti in vendita. Berlusconi Market funzionava con le stesse modalità di un normale sito di e-commerce, con la differenza che gestiva e promuoveva la vendita di prodotti di illeciti, sfruttando l’anonimato del protocollo Tor, caratteristico del dark Web.
Nel caso dei documenti di identità digitali i clienti potevano acquistare dei template, ovvero veri e propri file editabili sui quali inserire dati anagrafici e fotografie a piacimento per poi stampare un numero illimitato di documenti falsi.
In vendita c’erano stupefacenti suddivisi psicofarmaci, cannabis, hashish, medicinali soggetti a prescrizione medica, steroidi. oltre alla cocaina e all’eroina; 600 annunci riguardanti la vendita di oro, argento ed altri prodotti di gioielleria, più di 5.000 gli annunci relativi alla vendita di armi, esplosivi e munizionamento, tra cui armi da guerra tipo Kalashnikov; – software comprendenti diverse categorie come virus informatici.
Tre i soggetti, tutti residenti in Puglia, che di fatto gestivano il sito e che, secondo gli inquirenti si sono divisi i proventi illeciti maturati quantificati in 41 bitcoin, pari a circa 400.000,00 euro a fronte di volume complessivo di transazioni annue pari a circa 2 milioni di euro