Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato l’uccisione del leader dello Stato islamico, Abu Ibrahim al Hashimi al Qurayshi, in un’operazione condotta questa notte dalle forze speciali statunitensi a nord di Idlib, nel nordovest della Siria. “Ieri sera, sotto la mia guida, le forze militari statunitensi nel nord-ovest della Siria hanno intrapreso con successo un’operazione antiterrorismo per proteggere il popolo americano e i nostri alleati e rendere il mondo un posto più sicuro. Grazie all’abilità e al coraggio delle nostre forze armate, abbiamo eliminato dal campo di battaglia Abu Ibrahim al Hashimi al Qurayshi, il leader dello Stato islamico. Tutti gli americani sono tornati sani e salvi dall’operazione. Fornirò altre informazioni al popolo americano più tardi questa mattina. Possa Dio proteggere le nostre truppe”, ha dichiarato Biden in una nota diffusa dalla Casa Bianca.
Il raid, in cui sono morte almeno 13 persone, tra cui alcuni bambini, è avvenuto poco prima della mezzanotte ed è stato condotto da militari statunitensi elitrasportati, i quali hanno circondato un’abitazione ad Atmeh, nella provincia siriana di Idlib, al confine con la Turchia. Le modalità dell’assalto del commando statunitense somigliano molto alle operazioni condotte per uccidere il fondatore di Al Qaeda Osama bin Laden, ucciso ad Abbottabad (Pakistan) nel maggio 2011, e il leader dello Stato islamico Abu Bakr al Baghdadi morto in un raid Usa avvenuto sempre nel nord della Siria nell’ottobre del 2019. In base alle ricostruzioni comparse sui media, le forze statunitensi avrebbero ingaggiato un pesante conflitto a fuoco durato circa due ore con militanti asserragliati nelle abitazioni circostanti l’edificio. Come avvenuto anche nel caso dell’operazione che portò all’uccisione di Osama bin Laden, uno degli elicotteri, costretto a un atterraggio di emergenza a causa di un problema tecnico, sarebbe stato distrutto da un velivolo Usa al termine dell’operazione, dopo il ritiro dei militari statunitensi. Sui social media intanto circolano le foto dell’edificio Atmeh in cui è avvenuta l’operazione, comprese le immagini dei rottami dell’elicottero Usa distrutto durante il raid.
L’operazione condotta dalle forze speciali statunitensi avviene pochi giorni dopo la fine di uno dei più grandi attacchi dello Stato islamico dalla sua sconfitta territoriale nel 2019 condotto contro il carcere Al Sinaa nel quartiere Gheweran di Al Hasakah (nel nord est della Siria) gestito dalle Forze democratiche siriane (Fds), le milizie curdo arabe alleate degli Stati Uniti. In un assalto condotto con attentatori suicidi a bordo di auto cariche di esplosivo e miliziani armati, lo Stato islamico ha praticamente tenuto impegnate per ben sei giorni – dal 20 al 26 gennaio – le milizie curdo arabe delle Sdf con un bilancio di finale di 373 morti, di cui 268 miliziani dell’Is, 98 combattenti curdi e sette civili.
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