Tensione aperta fra Russia e Stati Uniti, con le autorità di Mosca che hanno risposto duramente alle parole odierne del presidente statunitense Joe Biden.
L’inquilino della Casa Bianca ha definito Vladimir Putin come “un assassino” e ha promesso che il Cremlino “pagherà” per il tentativo di interferenza nelle elezioni del 2020. Le minacce del presidente Biden, sicuramente inusuali dal punto di vista diplomatico, arrivano in seguito alla pubblicazione di un rapporto dell’intelligence Usa secondo cui Putin avrebbe autorizzato una serie di operazioni lo scorso anno al fine di danneggiare la campagna presidenziale di Biden.
Putin avrebbe sostenuto la rielezione del presidente uscente, Donald Trump, mentre “seminava discordia per esacerbare la tensione negli Stati Uniti”, si legge nel rapporto. Alle parole molto forti di Biden hanno replicato diversi alti funzionari russi: il presidente della commissione parlamentare della Duma di Stato per gli affari internazionali, Leonid Slutskij ha detto che le minacce contro la Russia da parte degli Usa “non passeranno inosservate, ma riceveranno una risposta chiara e adeguata”.
ndrej Klimov, presidente della commissione del Consiglio della Federazione per la protezione della sovranità statale, ha parlato di “prosecuzione della politica russofobica” della Casa Bianca. “Biden, quando venne in visita in Russia in qualità di vice presidente, espresse delle opinioni in merito a chi dovrebbe essere il leader del Paese. Gli fu spiegato molto chiaramente che la Russia non è uno degli Stati Usa, o addirittura un membro della Nato”, ha dichiarato Klimov. Il senatore russo ha anche ricordato che Biden “è direttamente collegato al colpo di Stato in Ucraina e ad una serie di altre vicende”. Klimov considera strano che Biden conceda tali dichiarazioni in relazione ai suoi omologhi di altri Paesi. “Questa è una questione di educazione e coscienza”, ha aggiunto.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, si è invece limitata a sottolineare come i servizi speciali degli Stati Uniti devono giustificare “la loro esistenza” e per questo motivo sono costretti a stendere rapporti sulla presunta “interferenza” di Mosca nelle elezioni presidenziali. “L’impressione è che con un documento del genere i servizi speciali Usa vogliano semplicemente giustificare la loro esistenza e i budget colossali stanziati per il loro lavoro”, ha dichiarato Zakharova.