Il Covid è costato al Comune di Brescia 33,5 milioni. Questa la stima fornita da Fabio Capra al consiglio comunale tracciando un bilancio, salato e negativo, sull’ammontare delle perdine di Palazzo Loggia nell’emergenza coronavirus. L’assessore al bilancio ha inoltre introdotto come la reale portata delle perdite prodotte dalla pandemia si avrà solo a Novembre. L’obiettivo per quella data, ha affermato Capra, sarà quello di raccogliere la raccomandazione dell’opposizione, corrispondente alla volontà della Giunta, di trovare le risorse per sostenere il commercio.
Capra non ha mancato di sottolineare come la chiave di lettura complessiva dei conti 2020 vada letta alla luce della capacità di mantenere in equilibrio il bilancio preventivo approvato qualche settimana fa. Un assestamento portato dagli aiuti dello Stato per 26,1 milioni, aiuti regionali per 2,3 milioni e risorse proprie comunali per 2,2 milioni di euro. In questo modo si è evitato di toccare le aliquote e tagliare i servizi. L’assessore è quindi sceso nel dettaglio delle varie «voci»: per quanto riguarda le entrate correnti, quelle tributarie sono scese di 10 milioni di euro. Il gettito dell’Imu, imposta sulla casa, risulta calato di 8 milioni. 400mila euro in meno ha prodotto la tassa di soggiorno. 16 milioni in meno di entrate extratributarie con un incredibile -12 milioni di sanzioni al codice della strada. Diminuiti anche le spese correnti calate di 6 milioni.
Capra si è detto orgoglioso di essere riuscito a garantire per 8 milioni di euro di cui 3 destinati al progetto del museo del Risorgimento che partecipa al bando emblematici Cariplo, altrettanti soldi agli interventi antisismici sulle scuole rinviati però al 2021.Lega, FdI e Forza Italia hanno votato contro