“Non corretta e precisa esposizione dei numeri riportati dal Consigliere e Presidente della Commissione Bilancio Gianpaolo Natali, necessarie alcune precisazioni”.
Fabio Capra, ex assessore al bilancio della Loggia e la neo assessora, Diletta Scaglia, hanno preso carta e penna per rispondere alle accuse di Gianpaolo Natali sulla “salute economica” del Comune di Brescia.
“L’apparente contrasto con i dati riportati sulla stampa – sottolineano Capra e Scaglia – è semplicemente dovuto al fatto che i numeri citati non corrispondono al risultato economico complessivo, ossia alla differenza tra tutti i proventi e tutti i costi di competenza di ciascun anno. Corrispondono, invece, a dati parziali che escludono quote rilevanti dei proventi quali, ad esempio, la distribuzione dei dividendi provenienti dalle società controllate e dal contrasto all’evasione tributaria”.
“È noto, ad esempio, – prosegue la nota – quanto sia importante per il Comune di Brescia l’apporto delle società controllate (A2Aa in particolare) per sostenere l’elevato standard dei servizi. È opportuno ricordare che, se nei costi vengono conteggiate le spese per i servizi sociali ma nei proventi non vengono calcolate le entrate provenienti dai dividendi, il risultato non può che essere negativo e non corrisponde più alla reale salute economico-finanziaria del Comune”.
“Diversamente da quanto accade per le imprese, – precisano gli assessori al bilancio – la gestione del bilancio comunale non mira a produrre utili ma è orientata a mantenere nel tempo l’equilibrio tra i proventi di cui il Comune può disporre e i costi sostenuti per erogare i servizi ai cittadini e per finanziare gli investimenti, elementi questi rappresentati nei bilanci finanziari e non nella contabilità economico patrimoniale.
Le entrate del Comune – prosegue la nota- provengono dai trasferimenti pubblici, dai tributi locali (compreso il contrasto all’evasione), dalla partecipazione degli utenti al costo dei servizi (in via minoritaria), dalla gestione del patrimonio comunale, dai dividendi distribuiti al Comune in qualità di socio dalle società partecipate.
Il mantenimento, nel tempo, di questo equilibrio è fondamentale per mantenere l’integrità del patrimonio comunale ed il Comune di Brescia, l’ha sempre mantenuto. È possibile – precisa la nota – che, in singole annualità, si verifichi un disallineamento temporaneo tra costi e proventi. Proprio per questo motivo, nello stato patrimoniale del Comune viene accantonata una riserva, alimentata dai risultati economici positivi via via conseguiti negli anni, che può essere impiegata per riassorbire eventuali disallineamenti occasionali senza intaccare la solidità del patrimonio comunale.
In particolare al 31 dicembre 2021, data dell’ultimo consuntivo approvato, risultano riserve (dagli esercizi precedenti) pari a +14,8 milioni di euro. Questo dato rappresenta un fattore di tranquillità anche per la futura Amministrazione comunale. Quanto ai risultati economici relativi ai singoli anni, se si osserva il periodo 2016/2021, è possibile ricavare i dati seguenti (riassunti in tabella): +144mila euro per il 2016, – 5.709.000 euro per il 2017, +8.385.000 euro per il 2018, +16.029.000 euro per il 2019, +7.811.00 euro per il 2020 e 2.001.000 euro per il 2021, per un totale di + 28.661.000 euro.”
LA SINTESI DEI DATI DEL BILANCIO DEL COMUNE DI BRESCIA
ANNO | RISULTATO ECOMICO In migliaia di euro |
2016 | 144 |
2017 | – 5.709 |
2018 | 8.385 |
2019 | 16.029 |
2020 | 7.811 |
2021 | 2.001 |
TOTALI ANNI 2016/2021 | + 28.661 |
“Ogni anno, conclude la nota, in occasione dell’approfondito esame del consuntivo da parte del Consiglio comunale, l’Amministrazione illustra in modo trasparente e completo i risultati economico-finanziari e il loro corretto significato. L’amministrazione, infine, è consapevole della solidità dei fondamentali del proprio bilancio che è rimasta tale anche negli anni particolarmente difficili della pandemia e della nuova emergenza determinata dai recenti rincari.
L’affondo da parte del Consigliere Natali dipinge una situazione economicamente drammatica, che però lui subito dopo definisce “tranquilla”. Questo crea confusione e quindi si è ritenuto importante precisare e tranquillizzare chi ci legge dando numeri corretti, peraltro pubblici e confrontabili.