
In Consiglio regionale non è passata la mozione con cui si chiedeva alla Giunta di segnalare alla Presidente del Consiglio dei Ministri e al Governo la forte preoccupazione e la netta contrarietà alla minaccia dei dazi del Governo USA. Un documento presentato da consigliere del Pd Matteo Piloni e respinto a maggioranza.
“Una pagina veramente brutta per il consiglio regionale della Lombardia – ha tuonato sui social il vicepresidente dell’aula Emilio Del Bono – E chi sarà maggiormente colpito dai dazi americani saranno proprio i nostri territori. Va difesa la forza delle nostre imprese a esportare”.
Del Bono ha anche tenuto un duro intervento a margine della bocciatura, seguito da una protesta dei Consiglieri di minoranza che hanno esposto alcuni cartelli che recitavano: “Imprese lombarde lasciate sole”, “Destra+Trump=dazi e poveri”, “Con Trump affamate il lavoro” o “Trump vi comanda”.
La mozione
Il documento sottolineava che la Lombardia è la prima regione in Italia per vendite nel mercato statunitense, con un export cresciuto negli ultimi dieci anni di quasi il 9%, individuando le province particolarmente esposte, con un export superiore al miliardo di euro verso gli Stati Uniti: la città metropolitana di Milano con oltre 4 miliardi di euro, le province di Bergamo con oltre 1,3 miliardi di euro e di Brescia con 1,15 miliardi di euro. A seguire le province di Monza con circa 800 milioni di euro, Varese con 650 milioni di euro, Cremona, Lecco e Como con oltre 300 milioni di euro, Mantova con 250 milioni di euro, Pavia con 100 milioni, Lodi con 58 milioni, Sondrio con 46 milioni.
Sullo stesso argomento è stata presentata un’interrogazione del consigliere bresciano Massimo Vizzardi del Gruppo misto con particolare riferimento all’impatto dei dazi statunitensi sul settore agroalimentare lombardo.
Gli esponenti di maggioranza, nei loro interventi, hanno sottolineato come “le richieste di politica internazionale presenti nella mozione non sono di competenza di Regione Lombardia e che è prima necessario capire con estrema chiarezza se e quali saranno le reali misure statunitensi e le possibili ricadute al momento ancora in fase di discussione e di interesse mediatico”.
Le minoranze hanno invece risposto evidenziando come, a loro parere, “è stata persa l’occasione di far sentire la voce di Regione Lombardia a fianco delle imprese, dei lavoratori e delle famiglie. Il tema dell’esportazione non riguarda solo l’agroalimentare ma una parte importante della produzione industriale, come la manifattura, la farmaceutica e l’abbigliamento”.