Massimo Cellino vuole chiudere il discorso stadio prima d’entrare nel merito delle decisioni sul futuro di allenatore e direttore sportivo. Il borsino biancoazzurro fa segnare un rialzo delle quotazioni di Eugenio Corini al contrario sempre più al ribasso quelle di Francesco Marroccu. A dirlo sono i fatti.
Tra Massimo Cellino ed Eugenio Corini ci sono già stati due incontri. Si è trattato di due colloqui sereni e senza pressioni nei quali patron e allenatore hanno provato a trovare l’intesa per proseguire insieme il loro cammino. L’intenzione del “Genio” è quella di restare a determinate condizioni che presuppongono l’allungamento del contratto di un anno e la garanzia di una squadra all’altezza della Serie A.
Va detto che Eugenio Corini ha in tasca il rinnovo automatico arrivato al termine di una stagione con la vittoria del campionato e promozione. Un biglietto da visita non indifferente tanto da muovere voci di mercato attorno al condottiero di Bagnolo Mella con Sassuolo e Bologna sulle sue tracce.
Al momento la fumata dei due incontri effettuati e grigia come il fumo delle sigarette che accompagnano le giornate del presidente cagliaritano. Entro fine settimana, massimo ad inizio della prossima dovrebbe avvenire l’ultimo e decisivo faccia a faccia.
Se Eugenio Corini per ben due volte da quanto è terminata la stagione ha varcato le porte della sede del Brescia Calcio ciò non si può dire per Francesco Marroccu. La situazione dell’attuale direttore sportivo è quella di un separato in casa in attesa della sentenza: nel futuro in Serie A del club non ci sarà spazio per il direttore della promozione. Dall’ultima gara disputata dal Brescia contro il Benevento, dalla festa in campo alla quale non ha fatto parte, Francesco Marroccu non ha più avuto contatti con Massimo Cellino: un chiaro segnale che i rapporti tra i due si sono incrinati irreversibilmente.
Ad operare al fianco del numero uno di via Solferino c’è ora Stefano Cordone. L’ex braccio destro di Andrea Iaconi e vice di Marroccu è il prescelto per il ruolo di direttore sportivo. L’idea di Cellino è quella d’affidare ad un giovane in rampa di lancio un ruolo delicato sotto la sua supervisione.