I festeggiamenti per l’anno nuovo durante la notte più lunga dell’anno sono ormai vicini, e anche se quest’anno saranno ancora (come già accaduto nel 2021) all’insegna del rispetto di tutte quelle norme che abbiamo imparato a conoscere contro la pandemia da Covid-19, come sempre non mancheranno i consueti “botti di fine anno”.
Petardi, fuochi d’artificio e tutti gli altri piccoli ordigni non sono però graditi agli animali domestici (cani e gatti), volatili, fauna selvatica e animali dei parchi e dei boschi, che vengono spaventati dal rumore e disorientati dalle luci improvvise.
L’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (OIPA) – nata nel 1981, con sede centrale internazionale a Milano – ha così stilato il “Decalogo per proteggere gli animali dai botti di Capodanno”:
- Teniamo gli animali il più lontano possibile dai festeggiamenti e dai luoghi in cui i petardi vengono esplosi;
- Non lasciamoli soli, potrebbero avere reazioni incontrollate e ferirsi. Stiamo loro vicini, mostrandoci tranquilli e cercando di distrarli;
- Non lasciamoli in giardino. Teniamo in casa o in un luogo protetto gli animali che abitualmente vivono fuori per scongiurare il pericolo di fuga;
- Teniamo alto il volume di radio o televisione, chiudendo le finestre e le persiane;
- Lasciamo che si rifugino dove preferiscono, anche se si tratta di un luogo che normalmente è loro vietato;
- Durante le passeggiate teniamoli al guinzaglio, evitando anche di liberarli nelle aree per gli animali per evitare fughe dettate dalla paura;
- Facciamo visitare l’animale da un veterinario comportamentalista affinché valuti la possibilità di una terapia di supporto;
- Evitiamo soluzioni fai da te somministrando tranquillanti, alcuni sono addirittura controindicati e fanno aumentare lo stato fobico;
- Organizzare una “gita fuori porta” per trascorrere il Capodanno in luoghi lontani dai centri urbani e dai rumori forti e improvvisi;
- Chiediamo al nostro Comune un’ordinanza contro i botti, e sensibilizziamo l’opinione pubblica su quanto questi inutili rumori possano essere dannosi per gli animali domestici e selvatici.