Una pizza triangolare, proprio come il casoncello tradizionale e, nel solco della tradizione, tutti gli ingredienti sono rigorosamente locali.
È la pizza Bottonaga, nata dall’idea dell‘Associazione Amici di Bottonaga con la Pizzeria Lamarmora 2.0 di via Privata De Vitalis a Brescia che ha scelto di devolvere all’associazione € 1,00 per ogni pizza che verrà consumata.
LA PRESENTAZIONE UFFICIALE
La presentazione ufficiale, ieri, con la vice sindaca Laura Castelletti, candidata del centro sinistra in Loggia e Federico Manzoni, candidato vice sindaco
L’IDEA DELLA PIZZA BOTTONAGA
L’idea di una pizza dedicata nasce grazie all’incontro tra un maestro pizzaiolo, agerolese verace, Michele Riti e la sua compagna Roberta, discendente da una storica famiglia di mugnai di Bottonaga, con i figli, Cristian e Andrea che da qualche mese gestiscono la Pizzeria Lamarmora 2.0 in via Privata de Vitalis 24 a Brescia.
Bottonaga si sa non ha una tradizione pizzaiola, ma unendo la semplicità con la fantasia è nata la Pizza Bottonaga, che nella forma richiama i famosi “casoncelli” piatto storico del quartiere.
La pizza Bottonaga non è quindi un calzone a semicerchio, ma un triangolo con tanto di cappe, ed ha nel condimento prodotti semplici tipici di una cultura contadina, quale era Bottonaga fino agli inizi del boom economico (anni ’60 del secolo scorso)
GLI INGREDIENTI DELLA PIZZA BOTTONAGA
Il Taleggio DOP: un formaggio di origini antichissime. Documenti risalenti al 1200 fanno riferimento a commerci e scambi di cui era oggetto, quindi un formaggio coevo del toponimo Bottonaga (risale al 1181 la prima citazione della località Bottonaga in un atto notarile).
I loertis: che crescono ai margini dei fossi, simboli di un cibo della tradizione e dell’umiltà, perché, per fortuna, non sempre chi cresce ai margini non può essere protagonista. Infatti è proprio lì, ai margini, che nascono i loertis, l’erba spontanea amata dai bresciani, ingrediente di numerose ricette, ma anche di tante scampagnate,
organizzate con l’intento di accaparrarsi quest’erba amara. Purtroppo per la stagionalità del prodotto in alcune stagioni si è opterà per l’asparago coltivato, reperibile tutto l’anno.
La salciccia: questo uno dei tanti prodotti dal maiale, vera cassaforte alimentare, per l’inverno, della cultura contadina.
E poi l’ingrediente “segreto” che esce direttamente dalle mani del maestro don Michele che con la sua sapienza realizza una pasta leggera e croccante.