Giacomo Olzer e Massimo Bertagnoli si presentano. L’ex numero dieci della Primavera del Milan e il centrocampista ex Chievo hanno subito mostrato qualità importanti nella primissima parte di stagione. Bertagnoli si è fatto apprezzare per la sua duttilità sia a centrocampo che come esterno basso di difesa, mentre Olzer si è messo in evidenza per le sue qualità nel dribbling e in fase offensiva. Ecco le parole dei due centrocampisti delle Rondinelle in conferenza stampa.
“Devo ringraziare il Milan per i sei anni passati, ma soprattutto il Brescia per avermi dato l’opportunità di far parte dei grandi e crescere sotto tutti i punti di vista – le prime parole del giovane Olzer – Nel corso della mia breve carriera ho fatto più ruoli, anche la prima punta, e certamente la duttilità è un punto di forza. Al Milan non era tanto importante il ruolo, ma come occupavi gli spazi. Ad inizio giugno ho saputo della possibilità di vestire la maglia del Brescia e ho scelto anche per una questione di orgoglio perché sono in un grande Club. A medio-termine l’obiettivo è quello di crescere perché non è sempre semplice passare dalle giovanili alla Prima Squadra. Dovrò sfruttare le occasioni che mi daranno. Devo dire che, al momento, non ho sofferto molto il passaggio, grazie anche ai miei compagni. Sappiamo che il Brescia punta fare un bel campionato sempre, però ancora è presto per capire a che punto siamo. Magari dopo gennaio si potrà fare meglio il punto. Inzaghi? Ovvio che sia importante essere allenati da una personalità come lui, in passato ho avuto anche l’occasione di essere allenato da Gattuso. Ora però Inzaghi è allenatore e lo considero come tale, una persona da rispettare per il ruolo che ha e da cui imparare”.
“Vengo da 14 anni di Chievo. La scelta di Brescia è stata entusiasmante perché si è concretizzato tutto in un giorno ed ero consapevole di arrivare in una grande squadra – ha detto invece Bertagnoli – A Verona ero abituato a giocare con grandi giocatori, tanti avevano già giocato anche in Serie A, dunque non ho sofferto l’impatto da questo punto di vista. L’intensità era molto alta prima e lo è anche ora. Per motivi di necessità del Mister, anche al Chievo, ho svolto diversi ruoli e credo sia importante per un Mister avere dei calciatori così. Cerco sicuramente continuità, il mio ruolo è la mezz’ala, ma non faccio problemi di alcun tipo. Da terzino, mediano, esterno alto o dove serve sono a disposizione. Una volta fallito il Chievo c’è stato un momento in cui ho riflettuto molto perché comunque dopo 14 anni non è facile. Una volta firmato per il Brescia mi sono tranquillizzato e sono molto contento ora. Obiettivi? Sappiamo che il Club ha ambizioni, noi dobbiamo lavorare sodo ogni giorno e pensare solo a questo”.