
Sì, la notizia è tutta nel titolo.
Il Direttore Generale del Brescia Calcio, Renzo Castagnini, oggi ha tenuto una conferenza stampa alla quale ha invitato esclusivamente “le testate partner” o meglio due quotidiani della città, nemmeno tutti. Tutte le altre testate sono state escluse. Quindi, non solo Èlive ma anche Corriere della Sera, Bresciaingol.com, Tuttosport, Calcio Bresciano, solo per citarne alcune.
IN TV, PER PROTESTA SOLO 30 SECONDI DI IMMAGINI E SENZA AUDIO
LA VELINA DELL’UFFICIO STAMPA
Alla conferenza stampa no, ma l’ufficio stampa ha provveduto ad inviarci in redazione la registrazione della conferenza stampa. Con le domande di solo 2 colleghi, ovviamente.
SIAMO GIORNALISTI NON SIAMO PORTA MICROFONO
Caro Direttore Generale e Caro Presidente Cellino,
forse nel vostro Mondo non lo è ma nel nostro il Giornalismo è una cosa seria. L’informazione e il pluralismo dell’informazione sono garantiti dalla nostra Costituzione e sono un diritto per tutti i cittadini. Non fate un favore a noi giornalisti ma, ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, fate un torto ai bresciani che nonostante tutto…. e dico nonostante tutto, e mi riferisco al deludente momento che attraversa il Brescia, amano questa squadra, continuano a venire allo Stadio e continuano a sostenerla.
INVITARE SOLO CHI PAGA È UN OBBROBRIO
E mi creda, invitare “chi paga” è un obbrobrio che nemmeno si può sentire!
Parlo per noi di Èlive. Non siamo dei porta microfono e non ci interessano le “veline” della Società, ovvero quello che ci mandate. I giornalisti, piaccia o non piaccia fanno domande, anche scomode e di questo dovete farvene una ragione.
La nostra testata con estrema serietà ha sempre seguito alla lettera, pur senza condividerle, le vostre decisioni, come quella di consentire le riprese delle conferenze nel vostro centro sportivo solo a chi paga i diritti alla Lega. Una vostra decisione perché la Lega ha competenza solo allo Stadio. Ma ci siamo adeguati perché tutti i giornalisti potevano intervenire. Cosa ben diversa da quella accaduta oggi.
Ed è per questo motivo che il servizio è andato in onda “muto e senza immagini”.