La Polizia di Brescia ha individuato un laboratorio abusivo cinese in via Voltolina. Su mandato del Questore Leopoldo Laricchia il blitz è scattato nella mattinata di giovedì finalizzato alla prevenzione e repressione delle attività irregolari e illegali che operano nel territorio bresciano e ha interessato un laboratorio tessile cinese di Brescia, dove sono stati trovati sei operai impegnati nell’attività di cucitura, lavorazione e confezionamento di abbigliamento. Insieme al personale della Polizia è intervenuto anche il personale dell’Ispettorato del Lavoro e dell’A.T.S. Brescia. Il laboratorio, gestito da un 41enne cinese, non era in possesso di alcuna autorizzazione amministrativa per esercitare l’attività tessile. Al suo interno gli agenti hanno sorpreso 6 cittadini cinesi, in regola con il soggiorno sul territorio nazionale ma privi di contratto di lavoro.
Tutti gli operai erano costretti a lavorare in condizioni precarie, sia in ambito igienico-sanitario che in quello sulla sicurezza sui luoghi di lavoro senza rispettare le prescrizioni in materia di contenimento del Coronavirus. Nella struttura, sono state inoltre individuate e scoperte numerose stanze abusive nonchè una zona dedicata alla preparazione di pasti e un servizio igienico in precario stato di manutenzione e pulizia. La Divisione Polizia Amministrativa ha provveduto a sanzionare il titolare per violazione delle norme in atto per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19. Contestualmente è stata disposta la chiusura dell’attività per cinque giorni, in attesa dell’applicazione della sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’attività da parte del Prefetto. L’Ispettorato del lavoro ha sospeso l’attività per la presenza di sei dipendenti privi di regolare contratto di lavoro, mentre personale dell’Ufficio Immigrazione valuterà tutte le posizioni amministrative dei lavoratori trovati all’interno del laboratorio.