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Brescia si conferma città amica della bici, ma può migliorare

Brescia si conferma una città amica della bicicletta. Infatti la Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) ha confermato per il capoluogo le 4 Bike Smile su 5, una valutazione che detiene fin dalla prima edizione di sette anni fa. Un risultato che da un lato è sicuramente lusinghiero, dall’altro lascia però un piccolo margine di miglioramento per raggiungere il massimo del punteggio.

Già il mantenimento è comunque un traguardo, perché la Federazione innalza ogni anno i requisiti. Questo significa che per conservare il risultato, bisogna sempre progredire.

Gli investimenti

“Ogni anno bisogna migliorare le proprie performance rispetto al precedente – spiega l’assessore alla Mobilità Federico Manzoni – E noi quest’anno siamo migliorati in particolar modo sul cicloturismo e sul tema della comunicazione”.

Sul primo fronte c’è l’onda lunga della Capitale della Cultura con la ciclovia che collega Brescia e Bergamo, sul secondo il Biciplan che prevede anche la promozione di iniziative di comunicazione.

“È un traguardo di soddisfazione che dà conto di questi sviluppi – prosegue Manzoni – Ma in ogni caso continuiamo a investire in questa direzione perché non siamo mai paghi e riteniamo che si debba fare sempre di più per fare in modo che la nostra città sia sempre più a misura delle due ruote”.

E infatti due investimenti già ci sono: un progetto che sta volgendo al termine e uno che invece è pienamente in corso. Si tratta della ciclabile di via Lamarmora e della Greenway del Mella. Se l’intervento sull’asse che va dalla Volta ai Pilastroni è quasi giunto al termine (con finanziamento Pnrr di circa un milione), quello sulla dorsale nord-sud è in corso.

Mobility manager nelle scuole

Secondo Marco Zani, presidente della Fiab di Brescia, il problema della nostra città rimangono le troppe automobili. Perciò occorre incentivare il trasporto pubblico e l’utilizzo della bicicletta per riuscire a ottenere la stella che ancora manca. Fra le idee, ha avanzato quella di un mobility manager (figura sempre più diffusa nelle aziende) anche nelle scuole cittadine.

“In tutte le scuole di deve essere una figura, potrebbe essere un professore, che si assume il compito di studiare quali sono i percorsi casa-scuola degli studenti – spiega Zani – Poi insieme a studenti e famiglie provare a capire quali possono essere le soluzioni praticabili per migliorare il trasporto”.

Un lavoro non certo banale, ed è lo stesso Zani a riconoscerlo. Nelle scuole primarie potrebbe essere più facile, visto che gli alunni sono in genere ragazzi del quartiere. Salendo di livello, le aree interessate si allargano notevolmente, ramificandosi fino agli estremi della provincia. In quest’ultimo caso bisogna ragionare sull’intermodalità.

La Fiab

In Italia sono 179 i Comuni che hanno aderito all’iniziativa e che fanno dunque parte di questo network. Un territorio che, nel complesso, comprende il 20,3% della popolazione Italiana (circa 12 milioni). Nella rete sono presenti 10 capoluoghi di regione e 26 capoluoghi di provincia. Otto sono invece le new-entry del 2024: Aosta, Ascoli Piceno, Fermo, Fiscaglia (FE), Russi (RA), Fossacesia (CH), Ispani (SA) e Soave (VR).

Obiettivo principale dell’iniziativa Comuni Ciclabili è il sostegno e l’accompagnamento delle Amministrazioni locali nelle loro politiche bike-friendly e nell’impegno per lo sviluppo di una mobilità sostenibile. Il riconoscimento attribuisce alle località e ai loro territori un punteggio da un minimo di 1 a un massimo di 5, assegnato sulla base di diversi parametri e indicato sulla bandiera gialla con il simbolo dei bike-smile.

La valutazione del grado ciclabilità della città e del suo territorio avviene attraverso criteri oggettivi e misurabili sulla base di specifici parametri in quattro aree:

  1. mobilità urbana (ciclabili urbane, infrastrutture e moderazione traffico e velocità)
  2. governance (politiche di mobilità urbana e servizi)
  3. cicloturismo
  4. comunicazione & promozione

I dati di Brescia

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