Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Un copione già visto e rivisto, tanto da nemmeno più sorprendere. Anzi, era da tempo partito il conto alla rovescia per la tempistica sul ritorno di Rolando Maran.
È solo una questione di “ufficialità” ma la decisione Massimo Cellino l’ha già presa. Una scelta maturata come sempre in brevissimo tempo. La sconfitta di domenica contro il Catanzaro è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso già pieno di insoddisfazione del Patron sull’andamento della squadra: solo pareggi e, alla fine una sconfitta. Sei punti in sette partite e una zona playout ormai troppo vicina.
Le condizioni perfette per il ribaltone, o per il grande ritorno. C’è Rolando Maran ancora sotto contratto, pronto a tornare al suo posto, a riprendere laddove aveva lasciato meno di due mesi fa.
Dall’arrivo di Cellino, a Brescia di esoneri siamo diventati grandi intenditori. E pure di esoneri lampo: l’esempio forse più lampante, ancor più di quello di oggi, fu quello di Aglietti che sulla panchina delle Rondinelle durò solo due partite raccogliendo un punto. Anche in quel caso era gennaio. Anche in quel caso, prima e dopo, lo stesso all’allenatore che al tempo era il pupillo Pep Clotet.