Bruttissima avventura, che nulla ha a che fare con lo sport, per una donna arbitro che è stata chiusa e abbandonata all’interno dello stadio al termine di una partita under 19 fra Darfo Boario e Carpenedolo. Partita che non è mai arrivata alla fine perché al 26esimo minuto del secondo tempo è scoppiata una rissa in campo e l’arbitro si è visto costretto a sospenderla in via definitiva.
Nel referto si parla di spinte e botte per diversi minuti non solo fra la quasi totalità dei calciatori, ma anche dei dirigenti. A ciò si è unita un’invasione di campo da parte dei tifosi ospiti, i quali però non hanno fortunatamente iniziato a menar le mani.
In questo parapiglia violento e generale, la direttrice di gara non ha potuto far altro che fermare l’incontro (anche perché avrebbe dovuto espellere quasi tutti i calciatori). Nel percorso fra il campo e gli spogliatoi, la ragazza è stata circondata dai tesserati che protestavano platealmente contro la sua decisione.
“Rientrata piangente nello spogliatoio senza che alcuno si curasse della sua persona poteva svolgere le incombenze di fine gara” si legge nel referto ufficiale del match, peccato che al termine “quando poi l’arbitro usciva dallo spogliatoio per lasciare l’impianto sportivo, non trovando nessuno si rendeva quindi conto di essere stata abbandonata e chiusa all’interno dell’impianto”.
Il giudice sportivo ha deliberato la saconfitta a tavolino e una multa da 200 euro per entrambe le squadre bresciane, due dirigenti venuti alle mani sono stati inibiliti e il Darfo si è visto notificare altri 100 euro di multa per non aver assistito a dovere il povero arbitro.