Davanti a più di 550 tifosi, allo stadio comunale di Darfo, il Brescia calcio ha festeggiato i suoi 108 anni di storia. Lo ha fatto con 8 reti, ai danni di una rappresentativa comunale della Vallecamonica.
Le sensazioni iniziali sono state soddisfatte, ci si aspettava un festival del goal e cosi è stato. Attenzione a non farsi ingannare però dall’8-1 finale. Tanti, tantissimi dettagli di questo inizio ritiro si sono potuti osservare, dall’evidente problema fisico, con gambe appesantite e sprint da migliorare; alla mancanza di comunicazione, più volte dalla panchina infatti Corini ha urlato ai suoi di parlarsi e fraseggiare di più.
La nuova stagione delle rondinelle si è aperta con la rete di Dessena, tra i più in palla dei suoi, a segno poi tutto il reparto offensivo: Tremolada e Donnarumma con il pallonetto, sul finire del primo tempo Ayè. Il francese è stato l’osservato speciale con il portiere finlandese Joronen (entrato nel secondo tempo).
Corini in entrambe le due formazioni provate, ha schierato in campo il consueto 4-3-1-2. Da migliorare, come è giusto che sia, l’intesa tra Ayè e Donnarumma, molto bene invece la coppia Torregrossa e Morosini, con Spalek alle spalle.
Dopo i quattro goal dei primi 45 minuti, nella ripresa spazio anche a Tonali, Cistana e Bisoli, che prima vizia un’autorete e poi sigla il 6-1 con un rasoterra diagonale. Il Brescia della ripresa è visibilmente più oliato e sono continui gli attacchi dagli esterni, con cross o con tagli in mezzo al campo. Si cerca l’ampiezza ma non si disdegna la soluzione centrale. Buone indicazioni dunque per mister Corini
Nota negativa della giornata è sicuramente l’infortunio a Ndoj. L’albanese era già acciaccato per un problema di affaticamento, è stato provato dall’inizio ma nel tentativo di riconquistare il pallone ha subito una distorsione che ha costretto il terzino a lasciare il campo.
Adesso testa a domenica, quando il club di Cellino sfiderà il Darfo alle 17.30. Sarà un altro banco di prova importante, un’occasione per mettere minuti nelle gambe, conoscersi meglio e rodare gli schemi.