“Con sentenza n. 2203 dell’ 11 ottobre, la IV Sezione del TAR Lombardia, su ricorso della Lega Abolizione Caccia – LAC (Lega per l’abolizione della caccia), ha annullato alcune parti del calendario venatorio regionale emanato dalla Giunta regionale lombarda”. Questo l’inizio di una nota divulgata proprio dalla LAC che esulta per quanto deciso dal tribunale lombardo.
Per effetto della “sentenza breve”, immediatamente esecutiva e che NON necessita di ulteriori atti o comunicazioni applicative, è stato disposto, a causa della “mancanza di congrue motivazioni” nel provvedimento:
il divieto di caccia alle specie TORTORA, PAVONCELLA e MORETTA, per sfavorevole stato di conservazione;
- il posticipo dell’apertura della caccia all’allodola al 1 ottobre;
- la chiusura anticipata della caccia al 20 gennaio (anziché 31 gennaio) alle specie tordo bottaccio, cesena e tordo sassello;
- la anticipazione della chiusura della caccia alla quaglia al 31 ottobre;
- per la caccia alla coturnice, bloccata, vanno preliminarmente adottate misure di gestione secondo un piano di gestione nazionale.
“Sconfitte sonoramente la Regione Lombardia e le associazioni venatorie ANUU, Federcaccia, Enalcaccia, ACL, Ass. Libera Caccia, che si erano costituite in giudizio – l’ulteriore esultanza della LAC, che poi ironizza – Siamo grati all’assessore regionale Rolfi, la cui manifesta impreparazione, eludendo platealmente i pareri scientifici obbligatori dell’ISPRA, ha contribuito non poco a questo importante risultato di tutela della fauna selvatica nel contesto lombardo, anche a fronte delle forti pressioni di piccole corporazioni egoiste”.