Gestione, presidio e sorveglianza della barriera idraulica della Caffaro a Brescia. Questo è l’accordo di programma che Regione Lombardia ha approvato per dare un accelerata al tema tanto discusso. Sono stati stanziati quindi 8.500.000 euro a carico del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Le risorse stanziate dal MASE sono così ripartite: 500.000 euro per il presidio, guardiania, sorveglianza e servizio di sicurezza del compendio immobiliare dello stabilimento e connessi interventi manutentivi; 8 milioni di euro invece per la gestione della barriera idraulica esistente e le connesse opere di manutenzione. Le attività si concentreranno nell’arco temporale 2023-2025.
I test condotti per la determinazione della tossicità acuta della sostanza hanno evidenziato come la concentrazione dei clorati in soluzione acquosa diviene tossica a valori maggiori di 800 mg/L. Secondo lo studio condotto dall’università degli Studi di Roma ‘Tor Vergata’ per conto di Caffaro Brescia il limite dello scarico è pari a 4 mg/l. Quindi da considerarsi ragionevolmente cautelativo per l’ecosistema, essendo di due ordini di grandezza inferiore rispetto alla concentrazione che produce effetti tossici.
Sulla base di questi risultati e in relazione alla documentazione agli atti prodotta da Caffaro Brescia S.r.l. in liquidazione, Arpa Brescia preparerà un parere sui limiti allo scarico della nuova barriera idraulica proposti dalla società. Questo parere servirà alla Provincia per il rilascio dell’autorizzazione allo scarico dell’impianto che ripulirà le acque di falda prelevate dalla nuova barriera idraulica.