Certo non si può parlare di sorpresa. In realtà tutto sta procedendo così come annunciato ormai diverse settimane fa dall’azienda: Caffaro Brescia Srl oggi ha licenziato altri due dipendenti a guardia dell’ex sito produttivo. Dopo le prime due lettere partite a inizio maggio, a distanza di un mese i lavoratori lasciati a casa divengono quattro.
“È da molto che segnaliamo la situazione rimanendo spesso inascoltati – scrivono in una nota la Filctem Cgil e la Femca Cisl di Brescia – Abbiamo registrato la disponibilità del Commissario e sappiamo che sono in corso incontri per individuare chi dovrà subentrare nella gestione della barriera idraulica. Ora l’azienda non solo non ha ritirato i licenziamenti di maggio, ma continua velocemente nel piano di chiusura”.
I sindacati lanciano quindi un nuovo allarme sulla sicurezza del sito e sulla gestione dell’ormai celebre barriera idraulica che impedisce agli inquinanti di finire nella falda: con questi due nuovi licenziamenti, in via Milano non ci sono più elettro strumentisti che possano agire in caso di emergenza. Qualora un’urgenza ci fosse, il servizio sarà affidato a chiamata a una ditta esterna.
Sta di fatto che da oggi sono sono tre i tecnici di monitoraggio del sito, con ovvie rcadute sulla turnazione settimanale. Il quarto è invece a casa da un mese “a fare il preavviso di licenziamento senza lavorare”.
Le richieste – perentorie – sono sempre le stesse: ritiro dei licenziamenti, intervento delle istutizioni in tal senso e per trovare nel più breve tempo possibile la miglior soluzione di subentro.