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È destinata a tornare il Parlamento la vicenda Caffaro, tornata alla ribalta delle cronache nella ultime settimane a seguito dei licenziamenti annunciati da Caffaro Brescia Srl e già iniziati. Ad annunciarlo sono stati i deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli e Devis Dori che quest’oggi hanno tenuto un sopralluogo nell’ex sito produttivo di via Milano dove hanno incontrato rappresentanti dell’azienda, lavoratori e il commissario straordinario Mario Nova.

Il ministro Pichetto Fratin è venuto qua e ha fatto delle dichiarazioni che però non sono supportate da atti del Governo – ha detto al microfono di Èlive Bonelli – Ci sono i soldi per garantire il funzionamento della barriera idraulica? Sì o no? A quanto ci risulta, a oggi queste risorse non ci sono”.

Bonelli ha quindi posto l’accento sulla situazione occupazionale e sulle potenziali difficoltà della gestione del presidio di sicurezza per la scarsità del personale rimasto, date le diverse professionalità presenti nell’ex sito produttivo di via Milano.

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“Erano due gli elettrostrumentisti presenti – spiega il Deputato – Se ne viene meno uno, ne rimane solo uno. Ma se quell’uno un giorno si ammala e succede qualcosa, cosa si fa? Si ferma la barriera? È stata una scelta per nulla responsabile e per questo vogliamo chiedere conto anche al Governo”. La promessa è poi quella di tornare dopo le elezioni, perché il tema Caffaro non si limiti a una vetrina elettorale ma rimanga sui tavoli delle istituzioni.

A queste parole, fanno eco quelle di Dori: “Le responsabilità del ministero dell’Ambiente sono notevoli ed evidenti – ha dichiarato – Questa situazione doveva essere risolta molto tempo fa, quando ad esempio a dicembre la gara è andata deserta. A quel punto il ministero avrebbe dovuto convocare un tavolo per trovare una soluzione che andasse oltre il marzo 2023″. Data in cui è scaduta la concessione.

Presente all’esterno della Caffaro anche i rappresentanti della lista Brescia Attiva Ettore Brunelli e Marcello Bolpagni. In particolare quest’ultimo si è soffermato su un tema solo all’apparenza secondario come la comunicazione con i cittadini.

“Come Brescia Attiva sottolineiamo l’importanza fondamentale della continuità di informazioni in tempi brevissimi dell’Osservatorio SIN Caffaro – ha detto il candidato consigliere – Considerando che esiste un grave problema di mancata informazione ai cittadini di ciò che accade dentro al sito Caffaro, e che ATS non ha praticamente mai fornito dati decisivi sui monitoraggi riguardo la concentrazione di PCB sierico su pazienti oncologici e sui lavoratori, crediamo che non si possa più aspettare”.

La richiesta di Brescia Attiva è quindi di istituire quanto prima una commissione di comunicazione come previsto lo scorso 22 dicembre (passaggio da pochi giorni rinviato al post elezioni) in un’ottica di trasparenza e collaborazione “soprattutto per avvicinare ai dati e alle dinamiche interne tutta la cittadinanza, anche quella non digitale o italofona”.

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