La forza dell’Italia sta nella grande varietà dell’offerta con la capacità di offrire vini di qualità da un capo all’altro della Penisola come nessun altro Paese al mondo. Clima e terreni fertili rappresentano il mix inimitabile e vincente del patrimonio vitivinicolo nazionale.
Questo quanto affermato dal Presidente della Coldiretti Ettore Prandini in occasione della 53esima edizione di Vinitaly, la più grande manifestazione dedicata al mondo del vino. Nei saloni della fiera scaligera Brescia è stata presente con 44 aziende vitivinicole associate a Coldiretti per rappresentare tutte le varietà di vino bresciano con oltre 43 milioni di bottiglie di cui il 95% è a denominazione DOC, DOCG e IGT.
Numeri da primato quelli del mercato vitivinicolo bresciano. La produzione di uva in Franciacorta è di 260.000 quintali a ettaro, nella zona del Lugana 213mila e nell’area della Valtenesi è di 52.000 quintali a ettaro. Per quanto riguarda le superfici, invece, in Franciacorta ci sono 3.229 ettari tra Franciacorta DOCG (Chardonnay 81%, Pinot nero 15%, Pinot bianco 3%) e Curtefranca DOC, nella zona del Lugana ci sono 2.217 ettari, 1.000 ettari nella zona Valtenesi e Garda bresciano, 100 a Capriano del Colle, 36 a Botticino, 22 in Valcamonica e 10 a Cellatica.
Le bottiglie prodotte si attestano a oltre 18 milioni in Franciacorta, 2 milioni come Curtefranca, 17 milioni nella zona del Lugana, oltre 5 milioni tra Valtenesi e Garda bresciano, e circa 1 milione e mezzo tra Capriano del Colle, Botticino, Vallecamonica e Cellatica, tutto vini con denominazione. Cala il sipario su vinitaly ma l’attenzione per il mercato bresciano resta altissima come il valore della produttività.