I riflettori sulla situazione del carcere bresciano Nerio Fischione si riaccendono. Succede ad intermittenza, a dire il vero, ma ora la luce pare essersi riaccesa su una situazione che tutti, politica, istituzioni, direzione del Carcere, Polizia Penitenziaria, da anni definiscono insostenibile ma sembra, poi, alla fine, che nulla di concreto si muova.
LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA CORTE D’APPELLO
A far riaccendere i riflettori su Canton Mombello sono state le dichiarazioni dei giorni scorsi del Presidente della Corte d’Appello di Brescia, Claudio Castelli: ” ingestibile, ma di cui sembra non importi nulla a nessuno. Il peggiore d’Italia per sovraffollamento” a cui ha fatto eco la Presidente del Tribunale di Sorveglianza, Monica Cali: “Canton Mombello è stato costruito nel 1915, pensato per un regime detentivo del tutto diverso rispetto a quello attuale”.
L’INTERROGAZIONE ALLA CAMERA DI CRISTINA ALMICI
“Anche i dati confermano la situazione preoccupante dell’istituto penitenziario, che registra la presenza di 370 detenuti contro una capienza che ne prevede 189, con addirittura anche 18 persone in una cella, molti dei quali sempre più giovani, psichiatrici o con dipendenze, il 60% rappresentato da stranieri, spesso di etnie diverse – evidenzia Cristina Almici nell’interrogazione in Commissione alla Camera al Ministro della Giustizia –
“Le precarie condizioni detentive all’interno del carcere di Brescia – sottolinea la deputata bresciana – avrebbero portato altresì ad una escalation di episodi di violenza: da gennaio si contano 62 aggressioni verso altri detenuti e 25 nei confronti della polizia penitenziaria, a sua volta sotto organico e che opererebbero in mancanza di protocolli d’intervento operativi che permettano di preservare la sicurezza del personale e di ripristinare e mantenere l’ordine all’interno delle sezioni detentive”.
“A parere dell’interrogante – si legge nella nota della stessa Almici – la non vivibilità degli ambienti carcerari rischia di vanificare anche qualunque intento rieducativo della pena, nonostante gli sforzi delle associazioni e le intese, ad esempio, siglate con Confindustria, Università e Assoartigiani per progetti lavorativi in cui coinvolgere i detenuti”.
“Accertata la gravità dei fatti esposti in premessa – scrive la deputata bresciana di Fratelli d’Italia – se e quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere in merito per addivenire a soluzioni tempestive che consentano, nell’immediato, di alleggerire la popolazione carceraria della casa circondariale di Canton Mombello, senza rinunciare alle istanze penitenziarie”.