L’incontro è fissato domani a Roma, al Ministero della Giustizia. Sul tavolo un’urgenza non più rinviabile: il carcere di Brescia.
La questione “sicurezza”, per i detenuti e per chi ci lavora quotidianamente, al Nerio Fischione, Canton Mombello per tutti i bresciani, non è più rinviabile.
E la sicurezza è strettamente collegata ad una criticità strutturale: l’edificio è dei primi novecento, assolutamente inadeguato, oggi, ad essere una Casa Circondariale.
In via Arenula il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono con i deputati bresciani incontreranno la Ministra Cartabia e l’obiettivo è passare dalle parole ai fatti. Gettare le basi per risolvere quella che oggi è una vera e propria “bomba ad orologeria” nel cuore della città e che sempre più spesso mostra la sua pericolosità.
Di un nuovo carcere a Brescia se ne parla da almeno 20 anni. All’orizzonte erano stati individuati dei fondi (una quarantina di milioni) per la sua realizzazione e un progetto da più parti però contestato in quanto, se venisse attuato, andrebbe a “danneggiare” l’attuale carcere di Verziano che per certi aspetti rappresenta un modello invece da seguire.
Verziano dispone di spazi ricreativi preziosissimi e il progetto di trasferire l’attuale Canton Mombello su quell’area porterebbe ad un loro drastico ridimensionamento. Si rischierebbe insomma di creare una criticità anche su Verziano senza risolvere il problema degli spazi che attanaglia oggi il Nerio Fischione.
C’è bisogno di un progetto nuovo, di guardare al futuro e, soprattutto, alla sicurezza dei detenuti, di chi ci lavora e, magari, anche alla loro dignità per fare in modo che il carcere, come prevede la nostra Costituzione, sia un luogo di rieducazione e di reinserimento non un luogo in cui venga calpestata la dignità delle persone