Un laboratorio tessile al cui interno lavoravano in condizioni igienico-sanitarie precarie 12 operai di origine cinese è stato scoperto dagli agenti della Polizia di Stato a Flero.
All’arrivo delle divise i dodici lavoratori erano intenti nella loro attività. Stavano confezionando capi firmati di marchi di lusso. Il laboratorio, gestito da un 38enne cinese, era in possesso di autorizzazione amministrativa per esercitare l’attività tessile ma non in possesso del protocollo di sicurezza finalizzato a garantire adeguati livelli di protezione dal contagio da covid.
Tutti gli operai, regolari sul territorio italiano, erano costretti a lavorare in condizioni precarie sia in ambito igienico-sanitario che in quello sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Nella struttura inoltre, sono state scoperte numerose stanze abusive, alcune prive di finestre, nonché una zona dedicata alla preparazione di pasti e un servizio igienico in precario stato di manutenzione e pulizia.
La Polizia ha pertanto staccato un verbale per il mancato rispetto delle norme anti-covid, a cui si è aggiunta una sospensione temporanea di cinque giorni in attesa della sanzione amministrativa e della chiusura dell’attività disposta dal Prefetto.
L’Ats ha infine richiesto al Comune di Flero lo sgombero dei locali poiché considerati inagibili e in scarse condizioni igieniche.