L’obiettivo era recuperare tracce di Dna. Per tale ragione i Carabinieri hanno bussato alla porta di casa della famiglia di Manuela Bailo. Gli inquirenti sono andati alla ricerca di tracce chiedendo alla madre di poter disporre di alcuni oggetti appartenenti alla figlia uccisa da Fabrizio Pasini questa estate.
L’ex amante è in carcere con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. L’avvocato Pietro Paolo Pettenadu, difensore di Fabrizio Pasini, è pronto ad avanzare al gip una richiesta di incidente probatorio.
Il legale è pronto ad inoltrare la richiesta che un anatomopatologo possa analizzare la ferita che Manuela Bailo aveva sul collo al momento del ritrovamento in un campo nel Cremonese dove Pasini l’aveva abbandonata prima di andare per due settimane in vacanza in Sardegna con moglie e figli.
Un taglio che potrebbe indirizzare pesantemente le accuse e il corso del processo. Dal carcere dove è rinchiuso Fabrizio Pasini continua però a ripetere di non aver tagliato la gola alla sua amante ma che Manuela Bailo sia caduta dalle scale. In attesa dell’esito dell’autopsia gli inquirenti cercano nuovi dettagli.