Rischio suicidio nelle carceri lombarde. Il Welfare regionale ha varato in queste ore un aggiornamento del piano di prevenzione. La Regione conferma i capisaldi mantenuti anche durante la pandemia: presa in carico del detenuto e monitoraggio costante attraverso uno staff multidisciplinare.
Il piano regionale, come affermato da Letizia Moratti, prevede “una stretta alleanza tra il mondo penitenziario e quello sanitario per prevenire i suicidi, purtroppo aumentati durante il periodo dell’epidemia”.
I soggetti della delibera sono le Ats e le Asst del territorio, il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria e le Direzioni degli Istituti Penitenziari per adulti. I direttori delle strutture penitenziarie e sanitarie provvederanno a nominare per le rispettive competenze uno staff multidisciplinare, composto da rappresentanti del personale penitenziario (polizia penitenziaria, Funzionario Giuridico Pedagogico, Psicologi, Volontari) e sanitario (Medici della Struttura Penitenziaria, Personale infermieristico, Personale ASST del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze) qualificati e con esperienza.
In base a colloqui e valutazioni, lo staff multidisciplinare nel più breve tempo possibile dovrà predisporre un programma individualizzato di presa in carico congiunta partendo proprio dall’inserimento in struttura che è il momento più delicato. Il team, attraverso confronto e dialogo avrà il compito di percepire con dovuto anticipo anche il minimo segnale di disagio o campanello d’allarme che possa far pensare a gesti estremi.