“Anche l’ulteriore monito del Presidente della Repubblica, formulato nel corso della cerimonia del ventaglio, affinchè il carcere non sia ‘il luogo in cui si perde la speranza’, è caduto nel vuoto”. Parole quasi di scoramento spese dall’unione delle Camere penali italiane, parole che si trasformano in un attacco al Governo e al Decreto carceri.
Secondo la Giunta, l’Esecutivo non ha preso misure concrete per lenire la piaga del sovraffollamento degli istituti di pena, rinviando nuovamente la proposta di liberazione anticipata speciale. Poi l’attacco ancor più diretto al Sottosegretario alla Giustizia e in particolare alle risposte da lui fornite in aula, che vengono definite di “un’indifferenza sprezzante nei confronti delle condizioni nelle quali sono costretti a vivere i detenuti”.
È una bocciatura totale quindi per il Decreto attualmente in sede di conversione, ritenuto privo di risposte immediate e strumenti per far fronte al degrado nel quale vivono i detenuti.
“Continua a ingannare i cittadini chi vuole fare credere loro che più carcere significa più sicurezza – conclude la Giunta, tornando su uno dei suoi cavalli di battaglia – Solo un carcere umano che rispetta la dignità del condannato lo restituisce ai valori della convivenza e della libertà”.