Quattro anni dopo la scomparsa di Mario Bozzoli, il caso ora sembra essere arrivato ad una svolta. La Procura di Brescia ha chiuso le indagini bis contestando l’accusa di omicidio volontario ai due nipoti Alex e Giacomo Bozzoli e accusando di favoreggiamento gli operai Oscar Maggi e Akwasi Aboagye.
Mario Bozzoli è scomparso nel nulla l’8 ottobre 2015 e 10 giorni più tardi, l’addetto ai forni dell’azienda Giuseppe Ghirardini venne trovato senza vita nei boschi di Case di Voso. Per quanto riguarda la morte di Ghirardini la Procura vuole procedere con l’archiviazione.
Per quanto riguarda invece la morte di Bozzoli, titolare dell’azienda insieme al fratello, l’accelerata è arrivata dopo un’inchiesta bis condotta da Dell’Osso e i sostituti Bonfigli e Martani. Ricerche e ricostruzioni durate 14 mesi e che fanno ipotizzare agli inquirenti che Bozzoli non è finito nei forni dell’azienda, ma sarebbe stato portato lontano dalla Valtrompia.
Secondo le ricostruzioni, i rapporti con i nipoti non erano buoni per questioni economiche e per la diversità di vedute riguardo le strategie di gestione dell’azienda. Alex e Giacomo Bozzoli, insieme a Oscar Maggi e Akwasi Aboagye ora avranno 20 giorni di tempo per presentare memoria scritta o farsi interrogare. Poi toccherà alla Procura decidere se chiedere il processo oppure procedere con l’archiviazione.