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“Le malattie infettive non conoscono confini” e “la lotta deve essere fatta tutti insieme in accordo con le autorità sanitarie internazionali”. Sono parole del direttore Malattie infettive ospedale policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti, affidate ai social, in relazione al caso di colera riscontrato a Brescia nei giorni scorsi.

Una notizia comunicata dall’Ats nella serata di venerdì, in cui viene specificato che si tratta di un paziente ricoverato alla Poliambulanza. I primi sintomi sono emersi mercoledì 29 gennaio, lo stesso giorno in cui era rientrato da un viaggio in Nigeria.

Al momento l’uomo si trova ricoverato in terapia intensiva in prognosi riservata, ma è vigile ed è quindi in corso l’approfondimento dell’indagine epidemiologica da parte di Ats. I contatti stretti individuati non presentano sintomi ma verranno sottoposti ad analisi di laboratorio in via preventiva e proseguirà la sorveglianza sanitaria già attivata. Regione Lombardia, in collaborazione con ATS Brescia, ISS e Ministero della Salute monitorano costantemente la situazione ed al momento non risultano problematiche di sanità pubblica.

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Ieri è arrivata la conferma dell’Istituto superiore di sanità sul caso importato a Brescia: le analisi di approfondimento hanno confermato la positività al Vibrio Cholerae sierogruppo 01 (sierotipo Ogawa), produttore dell’enterotossina. Un caso, rimarca Bassetti, che mostra la ‘globalizzazione’ delle malattie infettive e l’importanza – ribadisce l’esperto – di fare fronte comune. “C’è qualcuno che però non lo capisce – commenta l’infettivologo – ma ci siamo abituati.

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