
“Questa è una situazione conosciuta a questo centro antiviolenza. Siamo intervenute con la responsabile del Centro Butterfly che ha incontrato oggi Sargitte, che è la figlia maggiore di Balwinder Singh, e siamo intervenute per cercare un po’ di sostenere queste due ragazze che sono provatissime da questa esposizione mediatica, sono molto provate da quello che è successo e questa esposizione credo che le abbia messe ancora più a disagio e in difficoltà”.
A parlare ai microfoni di Èlive per la trasmissione Prima, andata in onda questa sera su Èlive, è Moira Ottelli, legale rappresentante della Cooperativa Butterfly Centro Antiviolenza.
“Sargitte ha raccontato a Roberta, responsabile del Centro Butterfly, di essere in forte difficoltà per le pressioni ricevute, per i commenti ricevuti, perchè guardano i social e sono continuamente chiamate da giornalisti e stanno vivendo una situazione a cui non erano pronte. Già -prosegue Ottelli- devono fare conto di aver esposto le loro vite ad una situazione che era talmente difficoltosa da vivere e ha impattato sulla loro esistenza di giovani donne che questo non sarebbe sicuramente servito”.
SPEGNERE L’ECO MEDIATICO
“Io direi spegnere – aggiunge Moira Ottelli – Spegnere i riflettori perchè forse non abbiamo ancora capito che la violenza di genere non è un’azione politica, non riguarda schieramenti politici, riguarda persone, non riguarda status sociale, non riguarda provenienza etnica , non riguarda appartenenza religiosa: riguarda persone.