Il primo a chiedere a Balwinder Singh un passo indietro è stato lo stesso capogruppo in Loggia della lista Brescia Civica di cui Singh fa parte, Massimiliano Battagliola, pur premettendo che esiste una presunzione di innocenza.
Richiesta di dimissioni anche dai gruppi consiliari dalle segreterie del centro destra in Loggia, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia che in una nota “condannano ogni forma di violenza sempre e “senza se e senza ma” e non ritengono nel modo più assoluto che l’appartenenza religiosa e le conseguenti consuetudini culturali possano rappresentare una scusante”.
“Prendiamo le distanze dalla figura del consigliere Singh – prosegue la nota – e, ferma la presunzione d’innocenza sino a sentenza definitiva, riteniamo moralmente ed eticamente corretto chiedere le sue dimissioni”.
“La notizia che abbiamo appreso questa mattina ci ha scosso e deluso – sottolineano gli esponenti in Consiglio di Lega, Fdi e Forza Italia – in campagna elettorale abbiamo firmato tutti una carta dei valori, in cui crediamo e di cui rivendichiamo il rispetto. I valori fondanti del nostro fare politica si basano su un’idea di comunità che rispetta il prossimo e condanna, senza scusanti, la violenza contro le donne e contro le persone in generale. Abbiamo piena fiducia nell’operato della magistratura e speriamo che venga fatta chiarezza quanto prima”.
“La nostra attenzione, oggi, – conclude al nota – volge alla protezione e alla salvaguardia delle due ragazze vittime, a cui esprimiamo la nostra massima vicinanza”.
RICHIESTA DI DIMISSIONI ANCHE DAL CENTRO SINISTRA
SINISTRA ITALIANA AVS
“La violenza di genere, che tragicamente permea la nostra società in ogni strato sociale e culturale, come testimoniano i continui femminicidi e le violenze di genere a cui assistiamo, – scrive in una nota Sinistra Italiana Avs – va denunciata a gran voce dovunque e da chiunque sia agita, quando emerge da uno spazio di sofferenza e solitudine, grazie a coraggio e solidarietà. La magistratura chiarirà le responsabilità penali, ma ha già assunto provvedimenti e continua il suo lavoro di verifica.
Noi riteniamo che chi siede in un organismo istituzionale come il Consiglio comunale di Brescia e ha agito con violenza, come appunto verificato dalla magistratura, non possa e non debba rappresentare i cittadini e le cittadine bresciane.
Tutta la nostra solidarietà e vicinanza va alle figlie. Il nostro pensiero va a queste giovani donne, alla loro sofferenza, – conclude Sinistra Italiana e Avs – la nostra ammirazione va alla loro determinazione, con cui si sono opposte alle violenze subite. Per tutte queste ragioni chiediamo le immediate dimissioni di Balwinder Singh dal Consiglio Comunale di Brescia”.
AZIONE
“Quanto appreso nelle scorse ore ci ha riempito di sgomento. Il nostro primo pensiero va alle due ragazze coinvolte”, – scrive Azione in una nota-.
“Se confermato, il quadro di violenze delineato dalla stampa si presenta gravissimo e inaccettabile: confidiamo che la magistratura, a cui non intendiamo sostituirci, faccia rapidamente luce su questa drammatica vicenda e ne chiarisca i confini, ricordando che la responsabilità è sempre individuale. Ci risulta che la lista di appartenenza del Consigliere Singh ne abbia chiesto le dimissioni. A fronte di accuse di questa portata, è giusta e doverosa una seria valutazione di opportunità politica da parte degli interessati”.
“Al netto di ciò e della vicenda processuale, che farà il suo corso, – conclude la segreteria provinciale di Azione – riteniamo imprescindibile ribadire che la violenza, soprattutto quella di genere, la prevaricazione e il sopruso non hanno spazio nella nostra società e nelle nostre istituzioni”.
PARTITO DEMOCRATICO
“La notizia delle indagini che riguardano la famiglia del consigliere comunale di opposizione Balwinder Singh ci riempie di stupore e di dolore” – si legge nel comunicato diffuso dal Partito Democratico e dalle Conferenza delle Donne Democratiche della Provincia di Brescia.
“Il nostro primo pensiero solidale va alle due ragazze coinvolte. Confidiamo che la magistratura faccia rapidamente piena luce su questa drammatica vicenda. Se confermato, – prosegue la nota – il quadro di notizie si presenta grave e inaccettabile evidenziando ancora una volta la dimensione sistemica della violenza di genere. Serve una presa di coscienza collettiva per la necessità di una più efficace tutela di donne e minori, attraverso mezzi e strumenti che facilitino un percorso di crescita e maggiore consapevolezza che ogni persona ha diritto al pieno rispetto e alla propria autodeterminazione”.
“Chi ha incarichi istituzionali – sottolinea il Pd – deve essere il primo a rappresentare la cultura del rispetto e della nonviolenza, oltre che garantire coerenza tra quanto esprime, decide e rappresenta nella sfera pubblica e quanto pratica nella dimensione personale. Al netto della vicenda processuale che farà il suo corso, riteniamo doveroso che il consigliere Singh rassegni le sue dimissioni.